1 maggio 2001 (Romanzo epistolare)

Una vita difficile romanzo epistolareOggi per la festa del lavoro sono andata a una piccola festa organizzata in un centro anziani. Vi erano poveri diavoli alle prese con la pensione bassa, con i dolori alle ossa. Le persone erano quasi tutte abitanti in un complesso di case popolari. Case costruite senza ascensore, senza termosifoni senza rispetto per la razza umana. Sembrano costruite dai barbari durante l’invasione cruenta dell’impero romano. Case che non restituiscono dignità a persone già maltrattate ampiamente dalla vita. Case incrostate, scolorite, dimesse, con le scale sporche e l’atrio piccolo. I politici, i potenti non sanno come si vive in quegli alveari privi di luce. Perché se lo sapessero non avrebbero consentito alla loro costruzione. L’immagine di una nazione traspare anche dalle case popolari. In Germania ad esempio le case popolari sono ben messe, dignitose. In fondo ci vanno a vivere essere umani non cani. Chi lo costruisce mostra il massimo disprezzo per la razza umana. Ripenso al romanzo per chi suona la campana dove a un certo punto si dice: ogni morte di uomo mi diminuisce perché io sono parte dell’umanità. Nella nostra società non ci sentiamo parte della razza umana. E chi si considera umano mostra disprezzo per altri esseri giudicati inferiori. In base a quale criterio una persona si sente superiore? Di solito si sente superiore per ragioni di soldi. Come se la ricchezza decretasse da sola la superiorità. Molti sono ricchi per eredità non per capacità. I veri ricchi semmai dovrebbero essere quelli che hanno raggiunto il benessere con i soli sudori della propria fronte. La ricchezza interiore ormai non viene considerata, concetto superato. Sono giunta a questa festa per caso, dato che si svolgeva nei locali vicino alla chiesa da me frequentata. Durante la festa si è ballato, brindato, riso. Ho conosciuto una signora di mezza età molto simpatica, amabile e gentile. Ogni tanto si trova un’anima buona, sono come le mosche bianche. Mi ha colpito la sua storia. Vive in una squallida casa popolare di periferia, con il marito malato di uno strano morbo, continuamente bisognoso di cure, con la suocera che ha perso la memoria, con la figlia esaurita, con un’altra figlia disoccupata e con un cane cieco, preso dalla strada. Si è sposata giovanissima a diciassette anni con tante speranze nel cuore. Ha sempre dovuto lottare con la mancanza di soldi. Per vivere arrotonda facendo dei servizi nelle case. La spesa viene fatta con oculatezza. Nella sua famiglia si risparmia su tutto. A Natale e nelle feste comandate prende anche dei pacchi messi a disposizione della chiesa per i diseredati. I suoi figli per questo provano vergogna. Per vestirsi i figli vanno nei mercatini alla ricerca di abiti sottocosto. I libri vengono comprati nelle bancarelle, così pure i trucchi, gli oggetti per la casa. Si risparmia sulla luce, sul gas, sulle scarpe. Non si va in vacanza, o al cinema, al teatro, a mangiare una pizza. Mentre la gente tira la cinta i nostri politici conducono una vita lussuosa fatta di alberghi a cinque stelle con piscina, di viaggi in America e Australia. Questa donna mi appare, nonostante tutto, dignitosa, composta, serena, non dico felice, di quella felicità sfacciata e sguaiata. Il suo volto è sereno, composto, il suo sorriso disarmante. Nonostante tutto spera un destino migliore, crede che i suoi figli un giorno si riscatteranno. Crede nei valori dell’onestà, del rispetto. La sua cristianità quasi mi sconvolge, crede nonostante tutto, crede alla giustizia divina al paradiso. La sua fede ha il candore del pane appena sfornato. Io al posto suo forse mi sarei ribellata a Dio. Lei è convinta, sicura, non teme per un attimo di essere abbandonata da Dio. Non ha dubbi, non ha titubanze, esitazioni. Procede come un treno a velocità pazzesca. Io la ammiro, invidio la sua fede. Mi ha subito colpito la sua calma. Tra noi c’è un feeling particolare, è una conoscenza da approfondire.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.