12 gennaio 2001 (Romanzo epistolare)

Una vita difficile romanzo epistolareFinalmente è arrivato un nuovo messaggio di mia madre. E’ stato straordinario. E’ accaduto sempre di notte, nel sogno. Ma i sogni in cui vedo i defunti non sono come gli altri. Sono coinvolgenti e il giorno dopo mi sento spossata, debilitata. Mi assorbono energie. Sembrano succhiarmi l’anima. L’ho sognata con i capelli sciolti sulle spalle, vestita di rosso sgargiante, con il volto bagnato di lacrime. Con voce lamentosa mi implorava di uscire dal pantano in cui mi ero cacciata. Infatti il lavoro aveva mutato il mio modo di essere, aveva influenzato i miei pensieri. Ero divenuta a lungo andare un manichino senz’anima. Per sopravvivere avevo dovuto affilare le unghie e battermi. Spesso ero rimasta indifferente e spesso ero scesa nell’arena se non altro per difendermi. Spesso ero stata umiliata da gente più raccomandata di me che faceva la voce grossa. Mi toccava il volto e mi pregava di recarmi a Lourdes nel santuario mariano per eccellenza. Mi diceva in tono profetico che solo in quel luogo avrei trovato la pace. Era evidente che si riferiva alla pace dell’anima. Dovevo mettere di nuovo ordine nella mia vita, nei miei pensieri. Il lavoro mi aveva impensierita, resa pessimista. Devo recuperare energie, riprendere in mano il filo della esistenza, nel mondo del lavoro vedo solo esistenze non autentiche.

Mi sono svegliata di soprassalto in un bagno di sudore. Il sogno è stato così vivido da sembrare vero. L’emozione di rivedere mia madre è stata così forte che sono scoppiata a piangere. Durante il giorno mi sono venute alla mente le immagini del sogno.

 

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