Americane città

Americane cittàLe città europee, a parte il loro personale e artistico centro storico, si stanno sempre più uniformando ai modelli delle città americane. Nelle strade il traffico congestionato, le doppie file ricordano le strade di Boston e New York, i McDonald’s e le insegne pubblicitarie sparse in ogni angolo ricordano Baltimora, le case da gioco i centri scommesse ricordano i centri del Texas, lo spaccio di droga a cielo aperto ricorda Los Angeles, la gente e in particolare la gioventù seduta nei bar intenta a bere. Leggendo i libri ambientati in America ci stupivamo dell’abuso di alcol da parte di tutti. Ora anche da noi si beve molto e in continuazione. Le nostre città ricordano l’America, per i rumori, il caos, le rapine, la gente frettolosa, gli appartamenti piccoli per single. Anche da noi i genitori sono assenti, mondani, sempre impegnati, indulgenti con i figli sempre più bugiardi. I figli ingannano i genitori senza sforzi, la fanno sotto il naso e i vivono quasi sempre per strada autonomamente. Anche da noi sono aumentati furti, stupri, rapine e l’amore è intriso di egoismo, di false promesse, le passioni sono piene di effimere futilità. L’Europa come l’America ha conosciuto i processi truccati, le elezioni pilotate, i politici corrotti, ha conosciuto giovani che amano sempre più se stessi e certe volte nemmeno visto che muoiono in paurosi incidenti o per droga o altro. Ha conosciuto giovani trasgressivi, quasi cattivi all’angolo delle strade amanti solo degli abiti firmati e delle gare in moto. Un mondo di città futile, banale, fragile, di vanità allo stato puro. Il diario intimo e personale di ciascuno non interesse più conta la massa dei grandi magazzini. Conta solo il puro piacere personale gli altri sono solo estranei. Le città d’America tolgono il respiro, spaventano per il loro cemento, per i loro quartieri intensivi anonimi, per il lusso di alcune vie soltanto, per lo squallore delle periferie abbandonate tra rifiuti e degrado. Sono città tentacolari, spaventose, che affascinano e dannano, stupiscono e uccidono per lo smog, spaventano e piacciono da morire per la vita mondana, sono paradisi per ricchi, affanno per i poveri. Sono giganti megalopoli senza fine, città satellitari dove tutto è amplificato, ingigantito come le luci e il traffico in cui si resta puntualmente intrappolati. Difficile essere turisti in città mega galattiche, specie per chi ama la quiete di un angolo. Allora bisognerebbe ridisegnare le città europee, ridare loro quel tocco della civiltà occidentale con le sue intrinseche caratteristiche. Azzerare tutto per ricominciare a fare bar in legno e non tutti in acciaio cromato, statue di marmo e non costruzioni anonime di pezzi di ferro. Ogni città andrebbe, nel suo sviluppo, personalizzata con nuovi quartieri nel suo vecchio stile non anonimi caseggiati tipici della più trita periferia americana. Bisogna recuperare il passato, reinventarlo per avere città specchio di una civiltà non di una massa anonima di alienati. Le città invece sono tutte uguali, con le stesse insegne, gli stessi distributori di benzina, le stesse reclamè della Coca Cola, le stesse rotonde . Non ci sono tracce di qualcosa di diverso, di unico, di autentico. Visitare una città di queste è come averle visitate tutte.

 

Ester Eroli

 

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