Arte islamica

Arte islamicaEsiste una notevole disinformazione sulle civiltà e sull’arte islamica in particolare. L’occidente ignora per lo più gli aspetti salienti delle civiltà del medio oriente, specie per quanto riguarda l’arte. La diversità spinge a non considerare certe questioni e a lasciarle insolute. L’arte orientale islamica è diversa ma ha una sua dignità quasi regale. A Roma alle scuderie del Quirinale è stata allestita una mostra, per ovviare a queste carenze di comprensione, sull’arte della civiltà islamica. Si tratta della esposizione della collezione di Al Sabah della casa regnante del Kuwait. E’ una collezione completa di oggetti, oltre trecento, del medio oriente risalenti al periodo islamico e persino preislamico. La collezione, donata al museo della capitale, comprendeva ventimila opere, alcuni capolavori, fu un po’ dispersa durante la guerra dell’Iraq. La mostra in ordine cronologico, affrontando varie tematiche, ripercorre l’evoluzione dell’arte islamica mostrando anche le tecniche usate nel tempo. Il percorso cronologico della mostra si articola in due fasi, le fasi di sviluppo della civiltà che non ha nulla da invidiare alle altre. E’ possibile ricostruire e capire la vita quotidiana, i vestiti usati dal popolo, i tessuti usati dai ricchi sultani. Nella prima fase scopriamo un’arte che subisce l’influsso, ovviamente scontato, dell’arte bizantina, cinese, egiziana per poi procedere autonomamente nella fase più matura. La mostra comincia con la numismatica, per poi mostrare l’arte dell’arabesco, della calligrafia e l’arte figurativa. Nella prima parte troviamo oggetti della casa come persiane, utensili, inceneritori, vassoi, vasi, piatti di ceramica e terracotta, coppe con immagini stilizzate e non di piante e animali, bocce per profumo, bottiglie di vetro smerigliato dai colori brillanti, tappeti in seta e velluto dai colori particolari e dai disegni vistosi, miniature di libri del Corano, pitture, manoscritti del Corano con disegni dipinti, anfore, tombe, capitelli, arredi ecc. Nella seconda parte troviamo l’arte orafa e i gioielli. Molti oggetti di oreficeria, come anelli, bracciali, collane sono di provenienza indiana. Troviamo usati materie come oro, argento, diamanti, ametiste, topazi, smeraldi, rubini, brillanti, ambra, lapislazzuli, opali, turchesi, giade ma anche corallo, perle, madreperla, cristalli di rocca, tartaruga. Colpiscono oggetti come spade dall’impugnatura d’oro e foderi di spada con pietre preziose dove si possono ammirare anche lo zaffiro bianco raro e la giada bianca, usata anche per un anello e oggetti come boccette di profumo in oro e preziosi a forma di mango e frutti esotici, una collana di diamanti con ciondolo in smeraldo e l’anello con le nove pietre, quelle considerate protettrici contro gli influssi negativi, la collana con sette fili regalo per una sposa. La mostra illumina su una civiltà molto evoluta ed è istruttiva sotto tutti i punti di vista.

 

Ester Eroli

 

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