Asmara, una città eritrea da proteggere

Asmara, una città eritrea da proteggerePiù di un dossier sulla città di Palermo ha evidenziato come la città stia lentamente ma inesorabilmente sprofondando nel degrado. Si tratta di chiese abbandonate, di ville lasciate all’incuria, di palazzi storici abbandonati a se stessi, di fontane non restaurate, di case antiche in disuso, di mercati lasciati soli. Eppure ci sono nazioni povere di risorse, che hanno altre priorità urgenti e che pure cercano di proteggere il territorio locale dalla speculazione edilizia e cercano soprattutto di realizzare concreti piani di recupero edilizio del passato. Un esempio per tutti è l’Eritrea con la città di Asmara, definita la più incantevole città africana. Asmara sorge su un altopiano a ben 2400 metri di altezza vicino al mar rosso. Asmara cerca di proteggere e difendere le architetture del novecento realizzate da valenti architetti italiani durante l’esperienza del colonialismo italiano durato fino al 1941, architetture che hanno resistito ai cambiamenti per la volontà di proteggerli . In questa città gli architetti, gli urbanisti italiani realizzarono chiese, musei, monumenti, cinema liberamente, non essendo soggetti a particolari vincoli urbanistici e fecero dei capolavori autentici. Il patrimonio artistico del colonialismo viene seguito, restaurato, corretto. Il simbolo della città è la stazione di servizio realizzata dai tecnici italiani che volevano fare di Asmara la città dell’utopia, un isola felice e fortunata a dimensione umana. Una città creata a misura umana, adatta però soprattutto ai colonialisti. L’ufficio postale con i suoi marmi e colonne, con le caselle postali a parete, con le finestre a forma di telefono e orologio, con il tavolo di legno antico ricorda l’Italia del primo Novecento. I cinema portano nomi come Impero ecc ed hanno un’ampia facciata decorata. Il cinema Roma ricorda i cinema italiani degli anni trenta con la grande facciata con scritte enormi, con i pavimenti lucidi, la cassa antica e il bar, con la platea e la galleria. I teatri eleganti con le scalinate, i portici, i soffitti decorati ricreano una atmosfera italiana. La cattedrale, anche se non è stata definita dagli esperti un capolavoro, è un esempio di arte lombarda. Troviamo poi anche chiese ortodosse in forma semplice. La grande moschea invece coniuga aspetti locali e caratteri italiani. L’aspetto esteriore è in elegante stile italiano, l’interno con il gioco di volte e decorazioni è tipicamente moresco e orientale, colpisce la cupola in vetro e cemento. La sinagoga è invece in stile semplice. Gli italiani hanno creato palazzi lussuosi in stile classicheggiante con scalinate e decorazioni vistose. Il palazzo del governo si impone per il suo stile classico. Gli hotel in stile razionale, in forme semplici e geometriche ricordano quelli italiani. Alcuni sono ricchi di decorazioni all’interno perfettamente conservati. La ferrovia ha ancora in dotazione i vecchi vagoni e le vecchie carrozze di legno di terza classe. Le ville sono rivoluzionarie, vere mescolanze di stili. Alcune appaino più tradizionali. Nel centro troviamo anche ricostruiti negozi, gelaterie, pasticcerie, bar tipicamente italiani. Tuttavia le famiglie povere abitano ancora come in passato nelle bindoville La città nonostante le difficoltà economiche e la mancanza di adeguati finanziamenti, cerca sempre di conservare edifici importanti. Il piano di conservazione e restauro del centro storico è sempre attivo.

 

Ester Eroli

 

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