Aspetti del quotidiano

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Ci capita spesso sugli autobus, alle fermate dei pullman, al cinema, al bar, al teatro la sera  di incontrare gruppi allegri di ragazzi e ragazze. Sono agili, vispi, sorprendenti. Per loro il futuro è una opportunità.  Ci trasciniamo nell’illusione che siano tutti rispettosi, corretti. Ci sono sicuramente giovani rispettabili, onesti, educati. Alcune volte però  specie negli ultimi tempi, ci capita di assistere a un insolito fenomeno.

Orde di ragazzi mescolati a ragazze che generano tutti intorno solo caos  e confusione. Ci colpisce il loro distacco, la vanità delle ragazze, l’aria di comando di alcuni ragazzi, la loro brillante spavalderia. Non è solo questo a destare la nostra curiosità. Di solito questi gruppi tendono a prendere di mira le persone che li circondano con insinuazioni, frasi offensive, occhiate bieche, sguardi ironici.

Se per esempio al mare in spiaggia vicino a loro di ombrellone c’è una donna molto avanti con gli anni fanno battute sulle rughe, pesanti allusioni alla vecchiaia come periodo schifoso, di rinuncia.

Automaticamente prendono di mira la persona vicina e ne imitano per ridere i movimenti, la voce. Fantasticano ad alta voce su i suoi difetti o presunti tali.

Qualche volta fanno domande alla persona molti pungenti.  Se vicino sul tram è seduta una donna obesa la deridono fra di loro, fingendo di parlare appunto  fra di loro. Ognuno viene etichettato con un soprannome. La persona bersaglio del gruppo deve far finta di nulla o cambiare posizione.

Rispondere può essere pericoloso. L’unica ancora di  salvezza è la fuga. Conviene allontanarsi. Si rischia, in caso contrario,  di essere presi ancora di più di mira o addirittura di litigare.

Il ritratto di questa gioventù ci deprime, ci sorprende. Non hanno argomenti di conversazione.

Si dedicano agli altri nel mondo più strano. La loro conversazione conduce solo ad annientare gli altri.

Eppure si potrebbe parlare di viaggi, di posti del mondo bellissimi, di libri, di cucina, di arte, di cultura, di scrittori, di politica, di mostre.

Internet ha aperto gli orizzonti ma il destino della gente comune rimane lo stesso: bersaglio senza motivo.

 

Ester Eroli

 

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