Biennale di Venezia: il mondo in pochi passi

Biennale di Venezia: il mondo in pochi passiOgni anno a Venezia si ripropone la famosa esposizione “Biennale” che attira in questa meravigliosa città di storia e cultura più di 200.000 visitatori ogni anno. La Biennale di Venezia è un organismo non profit sostenuto dallo stato italiano e nasce come società di cultura dal 1895 con il fine di stimolare l’attività artistica e il mercato dell’arte nella città di Venezia e si ripropone, alternandosi tra il settore artistico e architettonico, a cadenza annuale.

Quest’anno è toccato all’arte contemporanea esibirsi sotto gli occhi di migliaia di turisti, personaggi famosi, artisti e visitatori inaugurando la stagione estiva con i party d’apertura e di inaugurazione animando così la sopita città lagunare fino a Novembre inoltrato.

Titolo dell’esposizione è “ILLUMInazioni-ILLUMInation”, vi partecipano 83 artisti, tra cui 32 donne, molti dei quali nati dopo il 1975 e provenienti da 89 paesi di tutto il mondo. Le opere sono esposte tra i siti dell’Arsenale e dei Giardini più alcuni padiglioni esterni dislocati pressoché in tutta la città.

Tre opere del Tintoretto  (“l’ultima cena”, “il trafugamento del corpo di San Marco” e ”la creazione degli animali” ) sono esposte al padiglione centrale dei giardini dedicati all’Italia e sono, tutte e tre le opere, parte integrante e simbolo del tema dell’esposizione in quanto in essi troviamo le caratteristiche generali che aleggiano e permeano le creazioni di tutti questi artisti, luci ed ombre, visibile ed invisibile, trasparenza ed opacità.

Per i veneziani e coloro che si trovano a visitare, seppur di passaggio per questa città, la Biennale è un MUST, un passaggio obbligatorio, un’incontro decisamente esaltante ed interessante che permette a chiunque di inoltrarsi, seppur per poco e magari superficialmente, nel mondo dell’arte.

Visitando l’area espositiva non si può rimanere impassibili di fronte all’immensità dello spazio e delle strutture e dell’organizzazione, all’effetto dell’insieme che offre il tutto, arte e storia, architettura e spazi, uno sguardo verso il futuro con i piedi nel presente e un occhio al passato.

Ma quanto può essere realmente apprezzato della Biennale da un neofita, una persona che si avvicina a questo tipo di creazioni per la prima volta o magari che si interessa di arte generale solo sporadicamente? La realtà è che queste persone, seppur impressionate dalla visione d’insieme, al complesso generale si trova spaesato e allibito, quasi apatico di fronte ad opere pressoché incomprensibili, spesso con significati troppo intrinsechi e ricercati perché possano essere apprezzate e comprese da tutti.

Depliant informativi ed audio guide offrono in quasi ogni stand spiegazioni dettagliate in più lingue ma se ci si ferma un attimo a guardare ci si accorge che il visitatore medio non si sofferma nei banchetti esterni ad informarsi su cosa si trova di fronte, si limita ad entrare e sparare qualche sentenza affrettata ed ironica per poi uscire per nulla soddisfatto di se stesso e sentendosi forse anche un po’ stupido. Sicuramente molti padiglioni non si prestano a lasciarsi capire da tutti anche perché un altro ostacolo, per molti arduo, è la lingua, non ovunque c’è la doppia spiegazione, e se c’è è dalla lingua madre dell’artista all’inglese, cosa che lascia il visitatore italiano spiazzato (gli italiani sono famosi per la loro conoscenza della doppia lingua).

Insomma, nel complesso questa Biennale colpisce per la visione generale dell’insieme maestoso e lungimirante ma non lascia al visitatore un’impressione positiva, anzi, lo lascia basito e con l’amaro in bocca mentre lascia il critico, l’artista e l’amatore estasiato e pieno nel suo spirito artistico.

Sicuramente per comprenderla ed apprezzarla c’è bisogno di una introduzione e uno spirito critico verso un’arte che non si presta poi molto all’immediata comprensione.

 

Luca Ghilardi

 

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