Brusco risveglio

Brusco risveglioMolte persone spesso si fanno prendere dalla depressione, da una sorta di struggimento malinconico che nasce in sordina e poi dilaga. Molti, pur essendo apparentemente normali, si sentono moralmente depressi. Anche persone di cultura, evolute davanti a una delusione violenta precipitano. Separazioni, offese gratuite, divorano l’anima. Nella corsa al successo, dove la personalità sboccia rigogliosa, ognuno pensa freneticamente solo agli affari, cerca un sostegno nel lavoro. Il successo è l’unico che ritempra, che rimette a nuovo l’anima, che consente dei privilegi materiali, mondani di grande attrattiva. Il successo concretizza la speranza di evadere dalla realtà. La mancanza di successi immediati procura isolamento, tentazioni di chiusura, senso di fallimento. Il fallimento della vita pubblica si ripercuote anche nel privato, una persona si sente fallita totalmente, anche nel settore privato dove crede di aver perso la stima degli altri, dei familiari. L’incomunicabilità incombe sulla testa della persona che si sente fallita, pur sentendo dentro di sé dei valori. In verità per certe storie di fallimento ci sono delle spiegazioni. Si tratta di un errore tattico. Le persone fanno scelte non alla propria portata, fanno il passo più lungo della gamba. Per logica ognuno dovrebbe affidarsi alle proprie capacità e non andare oltre. Invece molti per rompere la monotonia del quotidiano si lasciano andare a interminabili voli pindarici, senza ascoltare nessuno. Così ci sono ragazzi che non hanno soldi e che pure si imbarcano in lunghi viaggi estenuanti all’estero. Ognuno dovrebbe conoscere i propri limiti e accettare di buon grado la realtà. La fortuna poi potrebbe girare, non sempre ci volta le spalle. Fare il passo più lungo della gamba porta a delusioni, a bruschi e dolorosi risvegli. Come quelli che si giocano tutto convinti di vincere ai videopoker.

 

Ester Eroli

 

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