Canterano

CanteranoImmerso fra gli uliveti della macchia mediterranea non lontano da Roma, ad appena 60 km, a 600 metri sul livello del mare, nell’alta valle dell’Aniene, al confine con Subiaco, troviamo Canterano. Il suo nome deriva con ogni probabilità dal fondatore Giovanni di Comorrano. Le sue origini sono antichissime e leggendarie, si perdono nella notte dei tempi, come mostrano i resti di antiche mura ciclopiche. A insediarsi nella zona per primi furono i Pelasgi, di origine mesopotamica, del peloponneso, nel lontano XIII sec. Ac, popolo nomade del mare. Infatti lo stemma del paese è una nave a veli spiegate. I Pelasgi si stabilirono anche lungo le coste laziali e combatterono una dura lotta con i Siculi, primi abitanti della conca dell’Aniene. Il popolo poi che si stabilì nella zona fu quello degli Equi popolo italico del lago del Fucino. I resti archeologici, il ritrovamento di ben tre asce di bronzo nella zona rivelano che la zona era abitata in epoche remote. Ora invece il sito conta meno di quattrocento abitanti. Il turismo ripopola la zona in inverno grazie alla stazione invernale di Monte Livata. Nel centro storico, fatto di scalette e vicoli, troviamo chiese importanti come san Rocco, san Mauro, sant’Antonio. Famoso nella zona è il santuario della madonna degli Angeli dove avviene ogni anno la festa caratterizzata da una processione e da una passeggiata gastronomica non indifferente. La zona è particolarmente rispettosa delle usanze contadine, delle tradizioni popolari e religiose. Ogni anno a Ottobre Canterano ospita la sagra del tartufo nero e di quello detto sorzone. La sagra prevede molti stand con la degustazione del pregiato prodotto. Si fanno ricette con il tartufo: pollo al tartufo, bruschette al tartufo, tonnarelli, pasta al forno, strozzapreti al tartufo e funghi, uova al profumo di tartufo, dolci tipici come i noti cazzotti fritti . Gli stand prevedono anche vendita di tartufi. La manifestazione gastronomica locale richiama molti turisti non solo la gente delle zone e frazioni limitrofe. La tradizione contadina espone anche salsicce, castagne, mandorle, nocciole, pizza di vari gusti compresa quella tartufata. Ogni sera, durante la sagra, si svolgono spettacoli, concerti dal vivo, balli di gruppo e singoli, ascolto di musica popolare e ballate. Il tutto annaffiato con il buon vino bianco della zona.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.