Cibi confezionati

Cibi confezionatiSiamo nel periodo definito post moderno, forse perché siamo veramente, a tutti gli effetti, andati oltre la vera modernità. Siamo ultra moderni, super moderni, extra moderni. Un periodo di espansione, di rivoluzione, di stravolgimenti, di novità. Nonostante la incipiente crisi economica, possiamo dire che ci sono stati dei rivolgimenti importanti in questa epoca che hanno mutato le nostre abitudini, hanno cambiato le carte in tavola, hanno rotto con le pesanti tradizioni, retaggio di un passato anche recente. La rivoluzione principale è avvenuta sulle nostre tavole, lentamente ci siamo allontanati dai cibi tradizionali. In passato le donne erano per lo più casalinghe e preparavano in casa i pasti, dopo aver girato per i mercati della zona per la spesa. La famiglia si riuniva ogni giorno intorno al desco e non solo la domenica. I palazzi, i condomini di città erano tutti abitati e le donne casalinghe si scambiavano informazioni per cucinare pietanze succulente. Per le scale, negli androni dei palazzi, negli ascensori si poteva avvertire il profumo del ragù, dei funghi porcini, dei calamari fritti realizzati dalle donne di casa. Ora gli stabili, gli appartamenti sono vuoti, si popolano solo a tarda sera, quando si riscalda al forno qualche cibo precotto o surgelato, o si mangia un panino frettolosamente. Forse solo la domenica resta l’unico giorno utile per vedersi in famiglia per un pasto più completo, ma non sempre perché molti sono separati o hanno impegni fuori casa e quindi consumano i pasti nei locali. Durante il giorno i lavoratori mangiano nelle mense oppure nei bar, nei locali, nei fast food, nei tanti ritrovi, nelle pizzerie, nelle trattorie, nelle locande, i più fortunati nei ristoranti alla moda. La cucina italiana, mediterranea è stata sostituita o affiancata da quella etnica. In passato andavano di moda le tagliatelle, gnocchi, lasagne ora si preferisce il kebab o altro. Di solito si mangia velocemente, senza dare importanza al cibo, tralasciando gli aspetti nutrizionali di alcune pietanze. Ci sono prodotti che non vengono più consumati, che sono stati aboliti dalla nostra dieta. Si prediligono quattro salti in padella, bastoncini di pesce Findus e pizze congelate. I sapori antichi nessuno li ricorda più. Le donne lavorano, sono super impegnate e preparano solo piatti veloci, non hanno il tempo materiale per cucinare. Spesso acquistano cibi già pronti in rosticceria. La domenica spesso le famiglie vanno al ristorante o a cena fuori. Mentre i genitori magari mangiano sul lungomare di un centro balneare i figli sono in montagna con gli amici. I pasti non uniscono più le già disgregate famiglie. Ogni tanto si avverte un profumo di cibo buono nell’aria e si pensa a un miracolo: una pietanza cucinata in casa alla perfezione. Poi si scopre che è un miraggio, una illusione è solo un passante che porta sotto il braccio la pizza a taglio da poco comprata. I cibi confezionati, precotti hanno raggiunto le scuole, gli ospedali persino famosi ristoranti. Le macellerie stesse vendono solo cibi preparati come cotolette e altro. La modernità avanzata ci fa dimenticare il piacere che si prova nel gustare un piatto semplice fatto con le proprie mani. Alla fine forse è meglio una piccola cosa cucinata a casa piuttosto di tutto quel ben di dio surgelato e precotto, di cui si ignora la reale provenienza.


 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

1 di