Collezionisti di relazioni amorose

Collezionisti di relazioni amoroseIl mondo cambia in modo inaspettato, ci mette sotto gli occhi situazioni irritanti. Spesso siamo intristiti per il ricordo del passato. In passato i ragazzi erano sorridenti, con lo sguardo limpido, di solito studiavano, andavano a scuola, cercavano un lavoro, si fidanzavano e si sposavano. Cercavano di essere buoni genitori per i loro figli, talvolta avuti in giovane età. Un padre onesto era sempre guardato con rispetto. Ora si stanno diffondendo altre mode. Ci sono ragazzi che lasciano la casa paterna per andare a vivere da soli magari in un appartamento di proprietà anche ampi . Sono ragazzi di buona famiglia, rispettabili, magari laureati, ben occupati. Quasi sempre hanno l’auto, fanno viaggi all’estero. La loro vita da soli sembra il preludio di una vita di coppia. La casa infatti viene arredata e ristrutturata. In realtà il loro atteggiamento viene frainteso. Per anni i giovani in questione restano soli ufficialmente, poi ricevono mille ragazze. Ci sono le ragazze di una sera, quelle di una semplice settimana, quelle delle vacanze, quelle amiche, quelle amanti mature ecc., spesso il giovane convive con qualcuna, ma sono convivenze brevi, magari di sei mesi, massimo due anni. Poi la ragazza fa puntualmente le valigie per lasciare spazio a una nuova venuta che dura poco, forse meno della precedente. Le ragazze sembra siano in una lista, vengono reclutate su internet nei luoghi di lavoro, nel quartiere. I giovani sembrano siano alla ricerca di una approvazione di tutto il mondo femminile. In passato i ragazzi collezionavano francobolli, conchiglie, modellini ora si collezionano ragazze come fossero oggetti, trofei da esibire. I più allenati riescono a cambiare anche tre o quattro donne a settimana. Di solito poi vanno in vacanza con l’amica e non con la convivente, esempio evidente di una vita sentimentale tortuosa. Con profonda amarezza la gente del palazzo osserva senza parlare questo movimento di ragazze, di ogni tipo, bionde, more, rosse, alte, basse. I genitori stanno a guardare. Ognuno in silenzio aspetta paziente quella definitiva per avere una nuova famiglia formata nel palazzo. Alcune sono talmente carine che fanno una buona impressione. Inutile appare pensare a una soluzione positiva della questione. Non vale neppure la pena discutere, raccontare. La nuova venuta anche educata e gentile viene licenziata su due piedi. Si tratta di una selezione spietata a cui nessuna si sottrae. Il ragazzo stufo dei giochi cambia, senza un briciolo di affetto. I condomini incontrano questi ragazzi e vedono che non salutano mai, hanno sempre lo sguardo torvo, l’aria annoiata, non sono mai di buon umore. Eppure hanno tante donne e un buon lavoro. Scappano come razzi e visti con la ragazza di turno fingono di non conoscere nessuno e abbassano gli occhi come fuggiaschi ricercati dalla polizia. Le ragazze vengono trattate come merci, alcune volte riprese in pubblico, e non mostrano mai di essere infastidite. Una vita sentimentale disordinata, inconcludente. Gli amori vissuti non lasciano traccia, i nomi scivolano via sul citofono ogni volta diversi. Una esistenza all’insegna del divertimento rumoroso, piena di amici e di ragazze allegre. Un sentimento d’amore quasi inesistente. Ci sono poi anche ragazze che vanno a vivere sole, lontano dalla famiglia, ripetendo gli stessi comportamenti. Accolgono in casa uomini ogni volta diversi, di varie età, di vario tipo. La moda del collezionismo fine a se stesso ci ferisce per la crudeltà del suo gioco folle. Intanto le famiglie non si formano, i ragazzi sfuggono ai doveri condominiali, al saluto dei vicini di casa. Su di loro se accade qualcosa allo stabile non si può contare. Non rispondono al citofono, al telefono, alla porta. Sono inesistenti, assenti, presenti solo per i loro comodi. I genitori arrivano ogni tanto solo per pulire o fare la spesa. Le stanze dove si ricevono gli amici e le amiche sono campi di battaglia, disordinate. Forse sarebbe meglio tornare ai vecchi tempi a collezionare cartoline illustrate, bambole di porcellana.

 

Ester Eroli

 

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