Come ti reinvento due classici

Come ti reinvento due classiciDue romanzoni dell’Ottocento sono tornati al cinema, tra fedeltà e nuove sperimentazioni di linguaggio: I miserabili di Victor Hugo e Anna Karenina di Lev Tolstoj hanno avuto due nuove trasposizioni, con volti di attori di oggi e scelte narrative nuove, confermando comunque la loro validità come storie, anche se magari i film non hanno convinto al cento per cento tutti gli spettatori.

Per I miserabili si è visto Les misérables, titolo originale ma anche titolo della versione musical, trasposta al cinema di Tom Hooper, in un film quasi tutto cantato tratto dallo spettacolo teatrale di Alain Boubil e Claude-Michel Schönberg. Un film in cui la cornice storica e sociale della vicenda originale, tra problemi sociali e aneliti di libertà, viene in continuazione accompagnata e raccontata dalla musica e dalle canzoni dei personaggi e degli interpreti, che hanno dimostrato ottime doti canore, a cominciare da Anne Hathaway, premio Oscar per la sua commovente Cosetta con una manciata di minuti a disposizione e lo struggente brano I dreamed a dream. Un film non facile, non commerciale e non leggerissimo, perché non è facile reggere due ore e mezza con pochi dialoghi, ma che rispetta lo spirito del romanzo di Hugo, libertario e impegnato socialmente, capace di mettere insieme denuncia e speranza per i buoni che popolano la Terra, che si nutrivano non di odio ma di solidarietà, ideali e perdono.

Anna Karenina di Joe Wright porta nella Russia dell’Ottocento per raccontare il dramma eterno di una sposa e madre felice divisa tra dovere e piacere, famiglia e amore folle, fino alla tragedia finale, ricostruendo un universo molto curato ma mettendolo in scena come su un gigantesco sipario teatrale, con un effetto di irrealtà e artificio che non sempre funziona, ma che ha stimolato il pubblico più anziano a riprendere in mano il classico e i giovani a leggerlo, complice la presenza di Keira Knightley, attrice forse non all’altezza di Greta Garbo, Vivien Leigh o Lea Massari, ma efficace in ruoli di eroina romantica più o meno tragica.

L’Ottocento, il primo secolo in cui la lettura diventò non appannaggio dei ricchi e degli ecclesiastici ma si diffuse massicciamente presso larghi strati della popolazione, tra cui anche molte donne, ha regalato al mondo alcuni dei romanzi ancora oggi più popolari, letti ed amati ed alcune delle protagoniste donne più interessanti e spesso in anticipo sui tempi, tanto da influenzare poi l’immaginario delle generazioni successive.

L’infelice Fantine, la dolce ma determinata Cosetta e la tormentata Anna non sono le ultime eroine ottocentesche che vedremo sullo schermo, visto che ci aspettano una nuova Kathy per Cime tempestose e una nuova Madame Bovary. Gli archetipi di queste protagoniste, la donna che lotta per la sua felicità, la ricerca dell’amore, il dolore che divora, sono poi gli stessi che si trovano in tanta narrativa, più o meno popolare, di oggi. E c’è da dire che gli effetti speciali e le ricostruzioni digitali possono essere utili non solo con il cinema di genere fantastico, ma anche con i film in costume.

Poi il fatto di raccontare una vicenda come un musical o come uno spettacolo teatrale con momenti ottimi e altri di eccessiva falsificazione è una scelta che non sminuisce la storia originale ma dimostra semmai la sua adattabilità per tutte le stagioni e le epoche.
  
Elena Romanello
 

Trailer di Anna Karenina:

 

Trailer di I miserabili:

 

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