Conoscenza del prossimo

Conoscenza del prossimoI rapporti interpersonali sono spesso complessi, soggetti a varie influenze ambientali e non. Inoltrarsi nel terreno dei contatti umani è complicato. Certi contatti generano tuttavia frustrazione, agitazione, disagio, esaurimento  sono densi di implicazioni. Negli ultimi tempi si assiste a un fenomeno strano ossia l’analisi, la valutazione di una persona avviene per sommi capi, in modo casuale, avvalendosi solo di informazioni scarse, di indizi, di considerazioni disinvolte, di occhiate, di generalizzazioni. Non si da il tempo alla persona si farsi conoscere, non c’è il tempo per conoscerla. Allora si fanno identikit incontrollati, apprezzamenti sbagliati. Allora basta che una nuova collega si presenti sempre vestita di scuro per dedurne che è malinconica  e chiusa e che odia i colori chiari e che magari detesta gli svaghi. Nessuno è attento nelle valutazioni, nessuno sorveglia i propri commenti sugli altri. Basta che un collega cammini a passo svelto e deciso per credere che sia una persona intraprendente. Ci incuriosiscono di una persona solo i particolari insignificanti, di una donna solo l’aspetto fisico, il sorriso. Nessuna precauzione viene presa contro la malvagità e la cattiveria se non appaiono a prima vista. Un preside burbero viene scambiato per una persona acida e intrattabile, magari è un padre bravo che fa il suo dovere di genitore. I particolari inutili non dovrebbero indurci a dare giudizi frettolosi. Dovremo analizzare i pro e i contro con calma e cautela. Invece un uomo anziano che fissa un bambino per molti è già un presunto pedofilo. Bisognerebbe cambiare questo modo di giudicare nell’immediato, ammorbidirsi per consentire agli altri di farsi conoscere nella loro vera luce naturale senza artifici, sforzarci per mutare atteggiamento   . Basta una frase, una coincidenza per portarci a fare giudizi frettolosi, per allontanare la persona che non ci garba. Poi quando l’altro si svela nelle parole, nei racconti siamo sempre pronti a interromperlo anche bruscamente, a parlare sopra di noi . Spesso le persone colpite da giudizi affrettati scelgono di tacere. No rispondono ai commenti, alle provocazioni sperando di farsi conoscere meglio. Poi il tempo è tiranno. Spesso ci capita di avere davanti una persona squisita che avevamo giudicato male solo per alcuni elementi. Ci sembra come se questa persona avesse cambiato identità, la stessa sorte tocca a noi vittime di analisi superficiali e fredde. Le valutazioni spesso sono viziate, formali,  legate a stereotipi. Prima di valutare bisognerebbe conoscere a fondo una persona. Bisogna capire i suoi silenzi, i suoi spazi, i suoi messaggi, le sue stesse scelte, i suoi comportamenti. Nel comportamento c’è all’atto pratico la reale attuazione dei valori sostenuti in vita dalla persona.

 

Ester Eroli

 

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