Delitto Rea: perplessità su supertestimone

Delitto Rea: perplessità su supertestimoneIl supertestimone che avrebbe dovuto dare una svolta al caso di Melania Rea, è inattendibile!.

A dirlo è il comandante  provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno , Colonnello Alessandro Patrizio che, in un intervista, ha dichiarato:

“Abbiamo molti dubbi sulla deposizione rilasciata da Carmelo Lestini il  settantenne di Civitanova Marche che dice di aver visto Melania a Colle San Marco il giorno della sua scomparsa , litigare con il marito per poi entrare, consensualmente,  in un’auto nera con a bordo almeno tre persone . Costui già in passato ha fatto parlare di se, inventandosi una vincita milionaria. Comunque l’abbiamo registrata e la valuteremo attentamente”.

Attualmente,  è bene ricordarlo, l’unico testimone attendibile della vicenda, è una donna di Ascoli  Piceno la quale  ha dichiarato che in quel giorno nessuno dei Parolisi si trovava sul pianoro.

Intanto le ipotesi aumentano così come le diverse piste seguite dagli inquirenti per scoprire chi ha ucciso Melania e, soprattutto,  perchè.

I carabinieri di Ascoli  non si danno per vinti e  ritornano sul luogo in cui è stato trovato il cadavere della donna, a Ripe di Civitella, nella speranza di trovare un indizio,  una qualsiasi traccia. Analizzando poi la dinamica dell’omicidio, si ritorna sulla pista dell’assassino in divisa. Come riportato da numerosi quotidiani, Melania è stata ritrovata con i pantaloni abbassati, segno che la donna stesse svolgendo le sue funzioni fisiologiche, come dimostrerebbero  i fazzoletti di carta trovati sul prato ma, questa  potrebbe anche trattarsi di una tecnica militare. Infatti, nel corpo a corpo, i soldati abbassano i pantaloni dei loro nemici per impedire loro la fuga per poi sopraffarli.

Intanto Salvatore Parolisi,  marito della giovane donna assassinata, dopo aver nominato i due avvocati Gentile e Biscotti, si è rifugiato in casa dei genitori a Frattamaggiore in provincia di Napoli, nel tentativo di sfuggire alla pressione mediatica che gli si è abbattuta contro. Su di lui, i vertici dell’Esercito, avrebbero adottato dei provvedimenti: non tornerà più ad istruire le soldatesse ma avrà un impiego alternativo.

Continuano, da parte dei genitori della vittima, gli appelli  affinchè chi ha visto si faccia avanti, senza avere paura,  in modo da  aiutare gli addetti ai lavori ad uscire da  quello che oramai sembra essere un vicolo cieco.

 

Martusciello Vincenzo

 

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