Detestare

DetestareCi sono persone ricche che grazie ai soldi hanno potuto studiare e si considerano dei geni, capaci di partecipare al banchetto della cultura. Sono persone che hanno ricevuto un insegnamento notevole, che hanno avuto dei docenti validi e famosi. Spesso hanno giocato d’anticipo andando a scuola prima, mostrandosi poi precoci nell’apprendimento. Sono persone originali che hanno sicuramente delle qualità. Di solito si stimano molto e si vantano dei risultati raggiunti. Il loro mondo è intriso di cultura quella cultura che da un brivido singolare. La loro evoluzione  e progressione è stata lenta e graduale ma perfetta. Non si vergognano nell’affermare di essere i migliori nel loro campo, qualunque esso sia. Spesso però queste stesse persone hanno un comportamento assurdo. Si concentrano sui figli e non danno tregua fino alla fine. Attendono fiduciosi che i figli siano come loro. Spesso anche se notato delle differenze da loro li indirizzano sulla stessa strada. I figli talvolta detestano lo studio, sono più abili e rapidi in altre attività magari manuali. Loro però non desistono. Delusi, pietrificati nell’aver scoperto altri talenti nei figli continuano a imporre le loro scelte, le loro noiose idee. Non si accorgono di bloccare le risorse dei figli. Non notano i sacrifici dei figli per farli contenti. Ogni pretesto è buono per invadere la vita dei figli. Cercano poi di convincere i figli con discorsi e parole, si struggono in rimproveri. Con apprensione poi vedono cadere le loro speranze. I figli vengono umiliati, si sentono in colpa. Affrontano i figli con lo stesso comportamento superbo che hanno con gli altri. Ci sono giudici che vogliono che i figli tornino in magistratura, e ostacolano la loro carriera magari nel teatro. Allora li costringono con la forza di persuasione e il ricatto. Ci sono casi in cui i padri si sono sentiti male dopo le liti di brutto generando nei figli un senso di colpa che li ha indotti ad intraprendere la stessa carriera del padre anche se a collo storto. Sono sollevati solo quando il figlio cede alle loro insistenze ma non sanno di aver distrutto un talento, menomato una personalità. Non siamo ovviamente tutti uguali e bisognerebbe imparare a rispettare le vocazioni altrui, anche quelle più particolari. I genitori dovrebbero occuparsi solo di trasmettere l’educazione e la cultura senza forzature inutili perché le inclinazioni prima o poi vedono la luce. Pensiamo alla Nannini che si è imposta nonostante il contrasto iniziale della famiglia.

 

Ester Eroli

 

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