Eccesso di confidenza

Eccesso di confidenzaSpesso sul lavoro, con gli amici, con i parenti, in casa abbiamo dato tutto di noi, raccontando ogni cosa, ogni volta vuotando il sacco con gioia, con modi garbati e risoluti. Gli altri hanno ascoltato, hanno ammiccato benigni. Poi la confidenza con il tempo è aumentata sempre di più. Gli altri hanno cominciato a conoscere le nostre manie, le nostre intolleranze, le nostre premure, i nostri sogni, i misteri e i segreti più profondi. Hanno conosciuto il nostro passato, i nostri trascorsi amorosi, le nostre aspirazioni future. La nostra vita è stata setacciata, raccontata, condivisa. Poi abbiamo visto amiche deriderci con faccia tosta, gli zii guardarci con aria arcigna, i colleghi assumere un atteggiamento da superuomini. La troppa confidenza via via ha portato a una assenza di rispetto. Non siamo stati più rispettabili agli occhi degli altri perché l’altro si è cullato nella illusione che noi ci siamo sempre per lui. Questa corruzione del rapporto ha portato a litigi, a convivenze precarie, spesso a violenti bisticci, ad accuse, tradimenti e voltafaccia. Noi ci siamo scoperti e anche gli altri hanno mostrato la loro natura magari malvagia o solo contraria alla nostra personalità. I rapporti si sono deteriorati, logorati fino a ridursi a un lumicino. Gli altri ci sono apparsi intriganti, critici, e senza protestare di solito abbiamo tagliato corto, senza calcolare l’eventualità di ricucire il rapporto. In questi casi, di fronte soprattutto a gente sciocca, bisognerebbe cambiare tattica, cambiare modalità di approccio. Sin dall’inizio bisognerebbe evitare di dire tutto, essere più rigidi e severi, anche per evitare il biasimo degli altri che sotto sotto ci criticano. All’altro bisognerebbe avvicinarsi con circospezione senza sbottonarsi mantenendo sempre un’aura di mistero che ci renderebbe anche più affascinanti. Non si dovrebbe subito avere con la gente un atteggiamento familiare. Invece lasciamo fare agli altri ciò che vogliono e poi ci lamentiamo se gli altri non rispettano i nostri principi. Dovremo essere sempre allegri, amabili con un contegno dignitoso ma più guardinghi e capaci di padroneggiare le relazioni. Spesso anche nelle relazioni coniugali l’eccesso di conoscenza provoca dissapori, liti. Bisogna sempre lasciare una porta aperta per la sorpresa, per la fantasia, evitando di essere scontati, di seguire un copione fisso quello del nostro carattere.

 

Ester Eroli

 

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