Emergenze nella nostra società

La società sta cambiando in modo veloce ed è sempre più difficile adeguarsi. Molte questioni purtroppo sono mutate da cima a fondo  e non serve parlare, opporsi . Molti considerano prioritario stare al passo con i tempi. Certe volte invece non vale la pena proprio seguire le tendenze. Si rischia infatti di sprofondare letteralmente nelle sabbie mobili.

Negli ultimi tempi assistiamo a una nuova pratica che sta prendendo terreno. Se per caso in una situazione di emergenza una persona giunge a uno studio dentistico, medico, magari è pure paziente di quello studio, e chiede di poter essere visitata, data la condizione, nell’immediato essa viene respinta. La gente in fila reclama,  anche gente che si reputa evoluta e colta, assale l’intruso con parole irripetibili. L’arrivo della persona malata è considerato da tutti indelicato, inopportuno, maleducato. Si dicono parole sconce, si formulano frasi irripetibili. Il malato viene assalito con parole offensive, colpito da sguardi scandalizzati di riprovazione. La stessa infermiera dello studio, assunta per le sue doti e qualità, considera la persona arrivata un intruso e lo invita a rispettare la fila. Non si accettano furbi che vogliono scavalcare la fila. Se la persona poi mostra di stare veramente male viene lasciata a se stessa, senza pietà e invitava a rispettare l’elenco dei clienti. Nessuno sacrifica il proprio posto per l’altro. Il paziente chiede aiuto, implora, si umilia ma nessuno lo ascolta. La stessa cosa accade negli studi dentistici quando un cliente di vecchia data compare con forti dolori ai denti. Non cambia assolutamente nulla, deve rispettare la fila. Anche se il paziente è conosciuto nessuno lo fa passare. Non si può perdere tempo. Ognuno ha i suoi impegni. Il paziente resta come sperduto nella sala d’attesa, scioccato, disorientato. Nessuno manifesta per lui un briciolo di attenzione, è come invisibile. Altri lo guardano storto in modo palese. Le donne lanciano occhiate di sfida. Non ha importanza se una persona ha seri problemi di salute e che tutto è accaduto all’improvviso. Gli imprevisti non sono contemplati. Nell’ipotesi peggiore il soggetto viene anche invitato a tornare in un altro giorno visto che non ha la prenotazione o deve attendere la fine della lista di attesa.

Sono comportamenti barbari più volte constatati sul campo. Persone arrivate con crisi allergiche gravi vengono lasciati agonizzare nel corridoio perché nel frattempo devono entrare altri pazienti secondo il turno. La natura umana sta mostrando senza inganni il suo volto più crudele.

Ormai l’incanto si è dissolto ed è difficile recuperare la fiducia nel genere umano dopo certi episodi. Nei casi di emergenza si scopre la solitudine più nera. Peccato, perché è risaputo che l’uomo è un animale sociale.

 

Ester Eroli

 

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