Epoche ed eroi

Epoche ed eroiOgni epoca ha i suoi eroi mitici, punti di riferimento specie per giovani sbandati in cerca di identità, per nuove generazioni ribelli. Negli eroi i giovani si identificano, credono. In passato gli eroi erano considerati i guerrieri, i militari, i capi di stato, pensiamo a Mandela, che ha ispirato libri e canzoni, i condottieri, i missionari, i rivoluzionari come Simon Bolivar che portò la Bolivia verso l’indipendenza, i politici come Mazzini che ispirarono gli ideali libertari. L’epoca moderna ha nuovi eroi, nuovi personaggi mitologici. Sono persone della televisione, del cinema, dei reality, delle telenovela. Persone che vivono di fotografie autografate dove appaiono seminudi, di pompe e lussi, di soldi spesi al vento, di risate e abiti firmati. Bellimbusti, veline, dai modi volgari che aspirano solo al rozzo successo, che amano solo i piaceri, i gusti. Ballerine discinte, con i capelli rossi appaiono su tutte le riviste di gossip, riempiono le pagine dei giornali le loro gozzoviglie indecenti. Non si vergognano a mostrarsi nude, a descrivere le loro vacanze in posti da sogno, i loro amori fatti di passione e lussuria mentre la gente soffre per la crisi. I vip, le stelle come vengono definite in certe riviste, non prendono mai una bibita al banco in una zona di provincia, in una periferia di città , un autobus insieme ai comuni mortali dove per scendere si fa a spintoni e i borseggiatori sono in agguato per rubare ai poveri. Volano alto, fuori dal mondo, in un’altra galassia dove tutto è lecito. I giovani che vivono una vita scialba li invidiano, li imitano, si fanno i capelli i tatuaggi come loro. I vip elegantemente vestiti mostrano una fisionomia dignitosa, sono un influsso suggestivo per gli adolescenti. Nessuno protesta, nessuno biasima, rimprovera questa nuova realtà, nessuno prova sgomento per i nuovi eroi senza armi. La morale viene offesa, spesso in modo scandaloso. Il protagonista del romanzo Rotocalco si confronta solo con i divi e personaggi del mondo dello spettacolo mentre la vita vera le scivola addosso. Insicuro insegue falsi miti, illusioni. Dopo alti e bassi diventa un noto presentatore televisivo. Si lascia andare a una vita sotto i riflettori, viene fotografato, inseguito, ammirato. Sui giornali si parla di lui, la sua vita privata passata al setaccio. Gira il mondo, si diverte. Non pensa più alla sua famiglia, che pure è ricca, gode di privilegi ma in fondo non gli basta , vuole di più, vuole bucare lo schermo ogni sera, entrare nelle case, nei salotti della gente, essere considerato un eroe, un esempio. Si nasconde, nasconde la sua insicurezza dietro la facciata del perfetto uomo televisivo. La soddisfazione è solo quella di riuscire ad entrare nel mondo dello spettacolo per la notorietà, senza fare altro. Infatti il protagonista vede naufragare il suo matrimonio e la sua vita sentimentale e affettiva. Si nutre di televisione, vive per il suo pubblico, per le sue serate nei locali, senza spazio per altro, senza spazio per sé . Nella sua posizione si sente il primo della classe, ma la situazione gli sfugge di mano. La sua vita è piena solo di impegni di lavoro e di solitudine. Nel lavoro parla con ardore mentre a casa è solo. Chiusa la porta appare lo spettro macabro della solitudine. Gli amori sono brevi, falsi, la famiglia lontano. Il prezzo da pagare è alto. Gli eroi del passato erano altruisti, generosi, lavoravano per gli altri quelli moderni sono egoisti e alla fine non salvano neppure se stessi, figuriamoci noi.

 

Ester Eroli

 

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