Essere lontani

Essere lontaniNel tempo ci rendiamo conto che con i parenti ci siamo sempre comportati in modo sincero e generoso, gentile, candido considerandoli di famiglia, affini a noi . Abbiamo accettato la loro intromissione nella nostra vita privata di buon grado, senza opporsi. Ci sembrava naturale confidarsi con loro, raccontare le nostre indecisioni, le nostre paure, debolezze, aggiornarli sulla nostro stile di vita, sui nostri programmi futuri. Nel periodo fugace e intenso dell’adolescenza, quando la nostra anima era integra, come sigillata, ci siamo appoggiati a loro con forza. La loro presenza nella nostra vita aveva un effetto inebriante, eccitante. Ci siamo abbandonati completamente nelle loro braccia. Abbiamo evitato gli estranei, di stare per conto nostro per puntare solo su di loro. Non volevamo crescere per non distaccarci da loro. Abbiamo accettato i loro consigli, le loro bonarie imposizioni. Con il tempo ci siamo resi conto che non era oro tutto quello che luceva sotto i nostri occhi. Nella nostra famiglia, come nelle altre, si annidavano segreti, invidie, polemiche, ripicche e dispetti in un miscuglio di sentimenti più volte inespressi. In certi casi abbiamo percepito sulla pelle ostilità, incomprensioni, intorno a noi un’aria pesante. Intimiditi ci siamo ritratti davanti a critiche aspre , a domande pungenti, a frasi ironiche e spregevoli, a sorrisi fasulli, a conversazioni arroganti . Siamo stati giudicati in modo viscido, crudele, codardo . Abbiamo scoperto la malizia delle donne di casa, il fanatismo e l’indifferenza degli uomini. Ci siamo bruciati al fuoco della falsità e della bugia che ci hanno ferito, indignato, innervosito . In modo indescrivibile abbiamo sofferto delle ingiurie, delle ostentazioni, dei dolori per molti anni . All’inizio testardi abbiamo lasciato perdere, abbiamo fatto finta di nulla, ci siamo arresi. Dopo man mano che cresceva la nostra indipendenza, aumentavano le nostre esperienze, ci siamo presi porzioni sempre più ampie di libertà. Abbiamo colto al volo occasioni di viaggi lunghi che ci portavano lontano, verso lidi sognati. Ci siamo separati da alcune realtà stringenti. Abbiamo scoperto nuove terre, conosciuto gente nuova grazie anche a quel senso di soffocamento che loro ci avevano creato. Abbiamo avuto bisogno di respirare aria nuova, meno malsana, meno densa di rabbia e di invidia. Abbiamo eliminato la competizione sfrenata, la rivalità che esisteva nella parentela. Allontanandoci abbiamo permesso agli animi di placarsi, al nostro spirito di ritemprarsi. Ci siamo distaccati per noi stessi, perché avevamo bisogno di volare in altri cieli, di conoscere persone diverse, di estraniarci da certi ambienti chiusi e meschini, pettegoli e fragili, di respirare aria pura. Siamo usciti di scena cercando nuove soluzioni, nuovi orizzonti per poter sopravvivere, passare oltre, per poter vivere spensierati lontano da episodi sgradevoli, frasi ripugnanti. Senza dare nell’occhio, senza rumore, ci siamo svincolati. Siamo stati anche male per la nostalgia e la lontananza, ma era urgente ristrutturarci mentalmente. Lontani i problemi ci sono sembrati più piccoli. Abbiamo cancellato la vita precedente per abbandonarci all’ebbrezza di un nuovo ciclo vitale dove non eravamo più criticati ma ammirati. L’eccessivo rapporto stretto con i parenti, il continuo contatto aveva provocato la caduta del rispetto reciproco. Le relazioni troppo intime si erano deteriorate. Si era caduti in basso, c’erano solo insulti reciproci, mai lodi . La lontananza apriva nuove dinamiche, nuovi scenari. Si siamo allontanati per non sentire le frasi pungenti, per non farci male reciprocamente. Nelle rare occasioni di ritrovo è cresciuto il rispetto, il riconoscimento del nostro essere. Le parole si sono addolcite, i modi fatti graziosi. Il nostro brutale allontanamento volontario ha dato i suoi frutti, non è caduto nella polvere. Prigionieri di un mondo chiuso, misterioso, etereo, siamo volati via come farfalle pronte per tornare, per capire che solo gli affetti domestici sono autentici. Ci siamo ritrovati di nuovo bene in famiglia questa volta senza pesi sul cuore. Siamo ritornati accolti come piccoli eroi. Non abbiamo più avuto il senso di solitudine, che ci prendeva anche in mezzo alla folla. Solo alla fine, dopo un lungo cammino abbiamo compreso che l’arma segreta di ogni cosa è la comprensione, quella che ci mancava, che mancava a tutti.

 

Ester Eroli

 

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