Essere provinciali

Essere provincialiIn passato si sceglievano le moglie quasi sempre fra le ragazze di buona famiglia, possibilmente innocenti. Si richiedevano ragazze graziose, con la dote, simpatiche, cortesi, fedeli,   a tratti persino timide,  belle di una bellezza dolce. I capelli dovevano essere quasi sempre lunghi, gli occhi espressivi e sognanti. La ragazza ideale magari era una studentessa, una commessa, una sarta dai lineamenti delicati  e l’animo sincero. Non si accettavano molto donne arroganti, presuntuose, dispettose,  e scontrose.  Si accettavano anche ragazze in carne, che non erano disprezzate. I pittori stessi sceglievano modelle formose. Sulle donne gravava il peso e la responsabilità dell’educazione dei figli  e dell’andamento della casa. Nel proprio ceto, nel proprio mondo ognuno si costruiva il proprio futuro. I tempi ora sono cambiati. Il modello fisico è divenuta la figura slanciata e quasi anoressica di barbie. Le donne predilette, anche nella pubblicità, portano gonne corte, hanno un atteggiamento languido e distratto. Piacciono le donne intriganti, spavalde, boriose, aggressive, prepotenti persino agitate  e nevrotiche. Le donne aggressive, svagate  sono quelle che hanno carta bianca. Le donne languide, che hanno sempre un’aria seccata sono quelle predilette. Si accettano donne discinte, provocanti, con lo sguardo ammiccante e l’aria ringiovanita dal chirurgo plastico. Molti si astengono dal corteggiare donne dall’aria spaurita, semplici, malinconiche, timide. Le donne con le gonne lunghe non piacciono, non danno sicurezza e nessun brivido di piacere, sono banali e comuni. Si corteggiano ragazze dello spettacolo, ragazze in vista. La società offre tutta una vasta gamma di donne procaci di tutte le età, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Non si prova più alcun piacere, alcun trasporto  nel corteggiare innocenti fanciulle, si preferiscono smaliziate. Le donne serie, un  po’ intellettuali, intelligenti, vestite in modo magari elegante, classico, concentrate sul lavoro sono definite delle provinciali che non si sono adeguate ai nuovi modelli. Sono delle provinciali perché non hanno mai fumato droga, non sono mai andate in vacanza in Vietnam o in Australia, non si sono mai rifatte il seno e non hanno mai fumato sigarette, non hanno mai condotto una vita errabonda, non sono mai andate in giro di notte per locali da sole, ma sempre accompagnate, non hanno mai ottenuto un posto di lavoro in cambio di prestazioni di vario tipo. Le provinciali restano sullo sfondo, nell’ombra e assistono impotenti allo sfascio di molte famiglie perché con il tempo anche le ragazze frivole con il loro maldestro modo di fare, stancano. In seconda battuta qualche provinciale è pure richiesta, ma ormai è imprendibile, ha preso il largo con tutto il suo provinciale bagaglio.

Ester Eroli

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