Evitare di mostrare il dolore

Evitare di mostrare il doloreTutti sappiamo che il dolore intenso, le malattie producono una irritazione feroce. Il dolore frenetico senza controllo si trasforma in un incubo nel nostro cervello. In passato soprattutto ai bambini si nascondeva la morte e il dolore. I bambini non dovevano sospettare nemmeno l’esistenza della morte e di fronte alla morte di un genitore si cercava di alleviare la pillola con citare l’ esistenza del cielo che ospita le anime che vi sono volate. La morte era uno spiacevole affare che andava taciuto, un evento da cui si usciva sconfitti e che quindi non si poteva nominare. Nella sua smania di fare l’uomo ha sempre occultato il fenomeno morte e quello della malattia, per contegno, per dignità. La malattia e la morte erano causa di dolore e quindi andavano comunque esorcizzate. Gli uomini nel tempo hanno sopportato la malattia, lo stato di sofferenza con pacatezza. Solo il presentimento della morte ha reso molti anziani tristi. La malattia non è stata mai accolta favorevolmente. Ora si sta diffondendo una nuova usanza, quella di non dire di essere malati, di nascondere. Ci sono persone che negano anche davanti all’evidenza di essere malati. Non dicono nulla della propria malattia non solo agli altri ma anche ai parenti. I parenti sono visti come cavallette, come cronisti che invadono il proprio campo d’azione, nel caso di una malattia. Nessuno quindi si lamenta della propria malattia e davanti agli altri si mostra in perfetta salute. Tutti cercano di ostentare, di mostrarsi perfettamente sani. Stranamente infatti tutte le persone che incontriamo se la passano bene in fatto di salute. Molti si fanno visitare lontano dal proprio quartiere nel timore di essere visti. Questo atteggiamento ha provocato effetti a catena. Ognuno si sente in dovere, sull’esempio del vicino, a nascondere il proprio disagio per una malattia magari grave. Tutti si mostrano calmi, allegri, sereni. Invece qualche volta parlare fa bene perché, parlando con gli altri, si potrebbe trovare la soluzione al male stesso che ci affligge. Potremo in altre parole trovare una persona che si intende di quel tipo di malattia e fornisce la chiave per arginarlo. La malattia invece ora viene vista come un solo fatto personale in cui nessuno deve entrare. Ci sono poi persone che sminuiscono l’entità della propria malattia, come se parlando chiaramente ammettessero la loro sconfitta, la loro disfatta. Chi soffre di allucinazioni dice di aver avuto un semplice colpo di sole, chi ha i reumatismi dice di essere caduto. Si omettono realtà scomode anche ai familiari, che così non possono intervenire per aiutare. Si nasconde fino alla fine. I familiari non dicono che il loro parente è morto di tumore, dicono che è deceduto per un infarto. Tutti cercano di mostrarsi in perfetta forma ai nostri occhi e allora quando all’improvviso ci viene comunicata la morte di qualcuno restiamo a bocca aperta perché l’abbiamo visto sempre perfetto.

Ester Eroli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.