Fenomeni medici

Fenomeni mediciIn passato contro le malattie c’erano spesso i rimedi estratti dalle erbe ma anche medici di famiglia, medici condotti che seguivano i propri pazienti con fermezza anche se erano numerosi. Il medico era una presenza stabile nella vita di una persona lo accompagnava dalla nascita fino a quando diventava padre, in alcuni casi fino alla morte. Il medico garantiva massima riservatezza, appoggio incondizionato anche solo per un consiglio. Il medico dava sicurezza e ognuno si abbandonava alle sue cure senza riserve. Ognuno riteneva valido il proprio medico e non lo lasciava mai. Gli anziani spesso ci andavano più volte a settimana e amavano conversare con gli altri nella affollata sala d’attesa, posto ideale per fare anche amicizie. Nella gara fra i medici del quartiere il nostro, ai nostri occhi, vinceva sempre. Si andava dal medico anche per un consiglio pur trovandosi in perfette condizioni fisiche. Il medico non esprimeva dubbi, non era mai stanco e esasperato, sempre paziente, pronto ad ascoltare passivo. Non esprimeva mai giudizi sbrigativi. Era disponibile, premuroso, pressante nell’imporre una cura, volenteroso. Agli occhi dei nonni era dotato quasi di proprietà magiche. Una risorsa che aiutava a non arrendersi, a combattere il male quotidiano. Il paziente malato era sempre tenuto d’occhio, controllato spesso. In alcuni casi il medico faceva visite in casa dell’ammalato all’improvviso per accertarsi, anche senza essere chiamato, della sua salute. Ora i tempi sono cambiati ed è sorto un nuovo metodo, un nuovo fenomeno. I medici di famiglia, come pure quelli del pronto intervento, tendono a risolvere i problemi del paziente per telefono. In una corta telefonata chiedono dei sintomi, dei dolori e poi pronunciano una diagnosi a distanza. Indicano anche sommariamente i farmaci che devono essere usati per combattere il malanno. Alcuni medici particolarmente scorbuti mostrano di avere fretta, si rifiutano di dilungarsi. Nessuno si rende conto che ci sono malattie che hanno sintomi simili, le gambe gonfie ad esempio potrebbero essere legate alla circolazione, o a un fenomeno più complesso di ritenzione idrica. Molti medici sembrano ignorare questa realtà e continuano imperterriti a usare il telefono. Inoltre si deve aggiungere che un paziente può anche omettere nel racconto per telefono alcuni sintomi che invece sono determinanti per individuare la caratteristica della malattia. Il paziente disapprova questo nuovo metodo, si sente trascurato e si richiude in se stesso o peggio ancora si cura da solo. Ci sono quelli che usano da soli indiscriminatamente gli antibiotici senza consultare un medico. Spesso si chiama il pronto intervento per una emergenza e non essendoci disponibilità sul territorio si seguono le istruzioni maldestre date per telefono. Così capita che un malato con convulsione venga curato in modo approssimativo per telefono   e lasciato ad aspettare per ore l’ambulanza. Una situazione assurda per i tempi moderni. Spesso poi se si chiama il proprio medico al cellulare si sente chiaramente la sua irritazione specie nel week end, dove alcuni staccano addirittura il telefonino. Forse conviene non ammalarsi nelle feste e nei fine settimana. Le malattie di solito non danno preavviso e non telefonano a differenza dei moderni medici.

 

Ester Eroli

 

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