Il fenomeno dei preraffaelliti

Il fenomeno dei preraffaellitiIn questi ultimi mesi, due mostre hanno ottenuto un grande successo in Italia: una, al Chiostro del Bramante a Roma dedicata a Lawrence Alma Tadema, l’altra, a Torino a Palazzo Chiablese fino al 13 luglio prossimo, sulla corrente vittoriana dei preraffaelliti, di cui faceva parte anche Tadema, ma che fecero capo innanzitutto a Dante Gabriele Rossetti, a John Everett Millais e a William Morris.

A prima vista questi artisti potrebbero sembrare molto accademici e uniformati, ben diversi per esempio dai francesi Impressionisti o dagli italiani Macchiaioli. In realtà, i preraffaelliti furono la prima, vera avanguardia artistica, e si contrapposero al perbenismo e all’esaltazione dell’industrializzazione forzata, rifacendosi ad un passato che si richiamava al Medio Evo, ma anche alla classicità e al mondo della fiaba e del fantastico, e nello stesso tempo esaltando la natura, curando la ricerca del particolare, riflettendo nelle loro opere nuovi fermenti, non ultimi quelli relativi all’emancipazione delle donne, simboleggiate da Elizabeth Siddall, pittrice lei stessa e moglie di Rossetti, e dalla sorella di Rossetti Christina, artista e poetessa.

Chi si è messo in coda in questi mesi, a Roma e a Torino, per vedere i quadri di questi artisti, non l’ha fatto solo per partecipare ad un grande evento, ma perché in queste opere ci sono fermenti giunti fino a noi, oltre che un’indubbia bellezza e cura di realizzazione, che stupisce ogni volta che li si ammira: fiori, gioielli, sfondi sia all’interno che all’esterno, costumi, presenza di animali, oggetti, sono tutti elementi che costituiscono per ogni quadro un microcosmo a sé in cui immergersi.

Lawrence Alma Tadema raccontò con i suoi quadri un’antichità classica sensuale e colorata, alla base di tutti i film peplum del Novecento, fino a sceneggiati come Roma e lo stesso Il trono di spade, mentre Dante Gabriele Rossetti e John Everett Millais, i grandi protagonisti della mostra di Torino, rivisitarono mondi medievaleggianti, ispirando lo stile gotico ma anche l’illustrazione fantasy, che continuano oggi a mietere successi.

I preraffaelliti sono dietro ai film di Tim Burton, alla moda di Vivienne Westwood, alla figura iconica del vampiro nell’immaginario contemporaneo, alle tavole di Victoria Frances e Cris Ortega, alla musica dark e gothic, allo stile Gothic Lolita, a tutto un mondo che piace e prospera e non è solo di nicchia ma sempre più mainstream.

Non è un caso infatti che in coda per le due mostre ci siano stati e ci siano tanti giovani, capaci di cogliere modernità e ricchezza di immaginario dietro a questi quadri, piccole o grandi finestre che catapultano in un universo onirico e fantastico.

Dove andare a vedere i preraffaelliti il giorno che lasceranno la nostra penisola? Ovviamente la Gran Bretagna è il paradiso per chi ama i preraffaelliti, e il grosso delle loro opere è alla Tate Britain e al Victoria & Albert Museum di Londra, al Birmingham Museum & Art Gallery, alla Manchester Art Gallery, alla Wallace Art Gallery di Liverpool e alla Lady Lever Art Gallery di Port Sunlight.

 

 

Elena Romanello

 

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