Giovani smarriti

I giovani negli ultimi tempi appaiono sempre più insicuri, la realtà sociale, la crisi economica non li aiuta. La spietata realtà con le sue forti contraddizioni li mette con le spalle al muro. Il senso di disagio, la mancanza di ideali li spinge verso il rifiuto della vita pratica. Il malessere esistenziale, il male di vivere, li porta spesso a atteggiamenti incoerenti e contraddittori e a intrecciare rapporti umani non autentici. Lo loro fragilità ricorda quella del personaggio protagonista del romanzo di Borgese Rubè. Filippo Rubè è un giovane siciliano giunto a Roma per fare praticantato in uno studio legale. Ha una grande fiducia in sé, e forte di alcuni sentimenti di rivalsa sociale, ha grandi aspirazioni e una notevole ansia di affermazione, come molti giovani del nostro tempo. Le sue aspirazioni, i suoi sogni si scontrano con la dura realtà, a cui non sa adattarsi. Nonostante la sua presunzione non riesca ad affermarsi nella grande città dove tutto sommato si sente spaesato. Il travagliato Rubè si comporta in modo ambiguo e contraddittorio, incoerente. Si mostra del tutto incapace di vivere nel suo tempo. A livello sentimentale non sa destreggiarsi. Intesse una Relazione con Eugenia, che poi sposerà, basata su una sorta di attrazione e repulsione basata però sulla cupidigia, non su veri sentimenti e diventa per poco l’amante di Celestina moglie di un ufficiale conosciuto in guerra. I suoi incontri non lasciano traccia nel suo cuore, non sono duraturi ma superficiali,. A livello sociale partecipa come volontario alla prima guerra mondiale, ma poi, per l’angoscia, si lascia trascinare in una depressione post bellica, segno evidente che non era convinto della giustezza del conflitto bellico. Vive nella paura concreta di sbagliare. A livello politico si lascia coinvolgere da un amico ad entrare in un movimento di stampo fascista ma poi muore per caso in una manifestazione socialista dove viene considerato un eroe. Rubè sembra tenere il piede in due scarpe, non sa nemmeno lui cosa vuole. Il fallimento non è solo sentimentale è anche sociale. Dopo aver trovato un lavoro viene licenziato. Nella conflittuale realtà assume anche atteggiamenti distruttivi come molti giovani moderni, che tendono a demolire ogni cosa. Rubè non comprende la storia, si lascia vivere in una sofferta solitudine fatta di distacchi e perplessità. Il mondo caotico fuori certo non lo aiuta. Alla fine paga lo scotto di tutto e muore in modo ridicolo. Rubè non si sente compreso, ma lui stesso non comprende. La situazione sociale influisce su di lui ma lui non sa trovare dentro se stesso le risorse per risollevarsi, per risalire, forse perché, il male di vivere non è solo fuori, nel mondo, ma dentro di lui.

 

Ester Eroli

 

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