Gli effetti della crisi economica

Gli effetti della crisi economicaNel romanzo di Vasco Pratolini “Cronache di poveri amanti” ci troviamo di fronte a un vero e proprio romanzo corale, dove appunto i protagonisti sono gli abitanti, per lo più proletari, di via del Corno, via situata a Firenze tra palazzo vecchio e Santa Croce. Il quartiere è un piccolo cosmo dove ognuno vive la propria quotidianità in relazione con gli altri. Le vicende private di ogni singolo si confondono con quelle degli altri, si intrecciano con gli eventi storici del momento ossia l’avvento del fascismo. Questo evento però è vissuta in modo collettivo. Gli abitanti del quartiere si aiutano, si parlano, si vogliono bene, si rispettano. Nei nostri quartieri non possiamo dire altrettanto. Ognuno passa il suo tempo davanti alla televisione, chiuso nel suo mondo. Negli stabili si può abitare sullo stesso piano e ignorarsi per anni. Nessuno sa niente dell’altro o vuole saperlo. Un’indifferenza agghiacciante, un silenzio che profuma di egoismo. Persone benestanti hanno spesso un atteggiamento superbo, di chiusura, di superiorità e difficilmente aprono le porte al vicino. Il benessere economico ha contribuito all’accentuarsi di questa freddezza nei rapporti umani. Ognuno sta bene con se stesso, con le proprie comodità, le proprie ricchezze. Si parla poco con gli altri specie nelle grandi città e gli argomenti sono sempre gli stessi. Non si vuole quasi mai approfondire le conoscenze per paura, per distacco, per noia. Il quartiere in cui viviamo dovrebbe essere invece come un paese, un luogo dove ritrovare amici, conoscenti, vicini di casa. Negli anni della guerra e del dopoguerra la gente si cercava, si aiutava, si sentiva parte integrante di un gruppo. In tempi di crisi economica la gente riscopre la solidarietà. Con gli altri si possono scambiare opinioni, ma anche prendere a prestito oggetti, libri, giornali. Si ricreano i mercatini dell’usato dove ognuno va nella speranza di trovare qualcosa di utile ma anche di fare quattro chiacchiere con altre persone. Per mancanza di soldi si possono fare anche viaggi con la parrocchia invece di ricorrere alle agenzie turistiche di prestigio. Viaggi che ci fanno conoscere persone del nostro quartiere che non sapevamo esistessero. Si crea una sorta di catena umana quando si aiuta l’anziana signora sola e in difficoltà economica. La crisi economica può essere un momento di riflessione e farci comprendere che i valori da difendere sono altri.

 

Ester Eroli

 

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