Guida e il conseguimento della patente

Al compimento dei diciotto anni tutti ambiscono a prendere la patente di guida. Si tratta di una tappa importante nel percorso della crescita, per molti un traguardo ambito verso l’indipendenza. Un percorso nomale agli occhi un po’ disincantati degli adulti. I ragazzi sono fierissimi di riuscire ad avere la patente. I genitori apprezzano lo sforzo dei figli.

Negli ultimi tempi tuttavia anche questo ambito sta subendo una evoluzione. Nelle scuole guida i proprietari, gli istruttori non sono più tanto indulgenti nei confronti della clientela specie giovane. Non sono molto teneri, anzi aggressivi  e usano parole insultanti soprattutto verso ragazzi più introversi, timidi e riservati, taciturni e lenti. Non sono per niente premurosi verso chi non ha una capacità rapida di apprendimento. Chi si lamenta, chi fa troppe domande è costretto ad assistere  a scenate assurde. Le spiegazioni spesso sono sommarie, le nozioni affastellate, le normative trattate superficialmente. Le ragazze durante le prove pratiche vengono molestate e verso di loro non si mantiene un comportamento rispettoso.  Di fronte a un atteggiamento sbagliato nessuno chiede scusa, nessuno fa niente per farsi perdonare. Si ricorre ad aggressioni verbali, a insulti fioriti. I candidati sono screditati, demoralizzati. Si sentono incapaci. Molti si sentono soli, abbandonati e lasciano il corso. Preferiscono abbandonare il campo prima del tempo. Le ragazze sole, più puritane  vengono derise. Si ride alle loro spalle come se avessero fatto qualcosa di male.  I ragazzi meno svelti accusati di essere dei pigri, dei somari.

Le commissioni alla fine sono rigide, esaminano in un ambente impersonale non familiare. I  ragazzi non si sentono a proprio agio e fanno sbagli  perché spaventati. Lo sguardo di molti è triste, rassegnato. Ad ogni errore si fanno imprecazioni. Si ingigantiscono gli sbagli. I risultati non sono mai quelli sperati. Alcuni sono costretti a ripetere l’esame.

Ci sono stati casi di persone con problemi agli occhi che durante la visita medica sono stati maltrattati e il loro difetto spiattellato davanti a tutti alla faccia della legge sulla privacy.

Per il rinnovo della patente si ripete lo stesso copione.  Se poi la patente si rinnova in una agenzia diversa da quella precedente si viene maltrattati perché si è venuti meno al rapporto di fiducia. Ma i motivi per cui si cambia agenzia possono essere molteplici.

La realtà ci suggerisce un inasprimento dei rapporti umani. Eppure la gentilezza è un lasciapassare unico che apre molte porte, anche quelle serrate con i catenacci.

 

Ester Eroli

 

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