I resti fossili di Pietraroja

I resti fossili di PietrarojaNell’Appennino meridionale, quasi ai confini con il Molise, alle pendici della catena del Matese, in una zona ricca di boschi, montagne, sorgenti e fontane di un’acqua diuretica e disintossicante, sorge Pietraroja, antico centro sannitico. Il nome deriva dal latino pietra robia ossia rupe rossa, come il colore del calcare di queste zone. Il comune è famoso per il suo parco paleontologico e per il suo museo che ospitano resti di fossili animali e vegetali risalenti a circa duecento milioni di anni fa. In un intatto ambiente naturale troviamo tracce di pesci e rettili, anfibi del passato e anche un cucciolo di dinosauro. I reperti sono perfettamente conservati. La zona è ricca di vegetazione si possono trovare pioppi, frassini, faggi, tigli, salici, olmi, meli, lecci, ginepri, giunchi, sambuchi, assenzio ecc e piante utili in cucina come origano, anice, menta, maggiorana, timo, finocchio, crescione, asparagi, borragine, cicoria, cardi, pungitopo, rape. Troviamo frutti anche selvatici come fragole, lamponi, more e erbe salutari come valeriana, genziana, angelica, camomilla. Troviamo anche piante particolari come la cicuta, il vischio, la belladonna. La zona è ricca di funghi come il chiodino, il porcino, il prataiolo. Tra i fiori troviamo la ginestra, la violetta, la primula, la rosa canina, il bucaneve. Nella zona si possono trovare poi lumache, trote, gamberi. La fauna è ricchissima di varietà, troviamo gazze, tordi, ecc ma anche cinghiali. Gli abitanti della zona sono dediti alla pastorizia e agli allevamenti del bestiame. Vistando il museo poi dopo si possono assaggiare i molteplici piatti tipici della zona che sono numerosi.

 

Ester Eroli

 

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