Il borgo medievale di Lucignano

Il borgo medievale di LucignanoA sud est di Arezzo, fra le province di Arezzo e Siena, a circa 400 metri di altezza, in una zona collinare ricca di viti e ulivi, nella famosa val di Chiana, sorge Lucignano, un borgo medievale inalterato nel tempo, probabilmente sorto nella antica epoca etrusca. Il centro storico rimasto intatto, fortificato, ha la caratteristica forma ad anelli concentrici del medioevo, ma si trovano anche bellissimi palazzi in stile rinascimentale di epoca successiva. Il borgo nelle due ultime domeniche di maggio da vita, siamo arrivati già alla ottava edizione, alla maggiolata, una festa della primavera molto sentita che accomuna tutta la popolazione compresa quella dei comuni limitrofi. La festa agreste ha origine nell’antichità, si tratta di un rito agrario per propiziarsi le divinità ed avere raccolti abbondanti nel periodo estivo. Molte sono le civiltà che festeggiano il risveglio della primavera e il ritorno del sole. Il borgo è noto per la coltivazione dei girasoli e dei fiori da esposizione e forse da qui è nata l’iniziativa della maggiolata. La festa consiste principalmente nella sfilata, per le vie strette e antiche, di carri allegorici ricoperti di fiori di tutti i tipi e colori che svolgono un percorso circolare, fatto più volte. Lo spettacolo itinerante è fatto in costume tradizionale. Il corteo colorato è preceduto da un carro trainato da mucche chianine che apre il corteo. Seguono carri agricoli anche trainati da buoi. I carri della civiltà contadina locale sono abbelliti con fiocchi, nappe, drappi, ginestre, fiori come rose, gerbere, tulipani multicolori. Anche le case, specie lungo il percorso, sono abbellite con composizioni floreali e rami di ginestre. I carri sono costruiti dalle quattro contrade che si contendono il premio finale che è il grifo d’oro. Alla fine vincerà un unico carro di una contrada. Le contrade sono:

giallo-rossi: rione dell’amore; nero-bianchi rione san giusto, rosso-blu rione porta murata, giallo-verdi rione porta san Giovanni. Si esibiscono con carri allegorici floreali generalmente a tema. Si sceglie un tema comune. Di solito la mattina si svolgono i cortei storici e il pomeriggio le sfilate dei carri. Nella serata finale i carri vengono spogliati e fiori lanciati fra la folla in una sorta di battaglia dei fiori. I fiori vengono composti anche da maestri stranieri. Il corteo storico mattutino è accompagnato da gruppi musicali, sbandieratori, musica di tamburi, ed è aperto da gruppi musicanti della zona e gruppi di danzatori che intonano canti popolari conosciuti. La festa tradizionale comprende varie fasi come degustazioni di prodotti e vini, serate musicali sotto le stelle, esibizioni di artisti, eventi a tema. Mostre di pittura, giochi popolari, ballerine, stand gastronomici, bande musicali, animano il paese per una intera settimana. Il carri vengono fatti sfilare anche di notte per avere una suggestiva versione notturna. Per l’occasione si può mangiare nei ristoranti tipici della zona e visitare il santuario santa Maria delle querce, il convento dei cappuccini del cinquecento, e il famoso museo comunale che oltre a contenere quadri di Signorelli possiede il prezioso albero d’oro, noto come albero della vita, un reliquiario del quattrocento, che ha ben dodici rami e secondo la leggenda in grado di fornire legamenti d’amore.

 

Ester Eroli

 

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