Nel 1973 gira Malizia e quasi venti anni dopo ritenta la fortuna con lo stesso genere, con Malizia 2000 diretto sempre dallo stesso registra. Il film non ottiene il successo sperato, si traduce in un flop, la critica lo definisce patetico. Questo film decreta l’uscita dell’attrice dalla scene. Per nascondere gli inestetismi tipici dell’età viene invitata a un intervento di chirurgia estetica. Si tratta di iniezioni al collagene che deturpano i lineamenti in seguito a una allergia. La sofferenza diventa sofferenza psichica, un dolore che logora l’anima. Lo sconcerto per la disfatta diventa presagio di mala sorte. Brutalmente le illusioni svaniscono, diventano segatura, i piaceri scompaiono per lasciare spazio alle macerie. La realtà deformata del mondo dello spettacolo non è apprezzabile, è un peso.
In verità un sistema per salvarsi c’era, un sistema che tutte le attrici dovrebbero attuare e seguire. L’esempio ci viene da Virna Lisi che, dopo il periodo della gioventù, ha cominciato a svolgere solo ruoli consoni alla sua età, interpretando personaggi avanti con gli anni. Nel cinema non c’è solo il ruolo della bella, ma quello della nonna, della zia, della suocera. Anzi Virna Lisi voleva le rughe, voleva invecchiare per interpretare personaggi più corposi e maturi, per essere presa più sul serio. Si può recitare anche nella parte di una vecchina, di una strega, di una zia attempata. Quello che conta è il ruolo, la sapienza scenica, la recita. Si può sempre ottenere l’effetto desiderato. Il conforto viene dal successo anche se interpreta personaggi schiacciati dagli anni, e forse, tutto sommato, più veri. Per una legge di natura le donne avanti con gli anni passano inosservate, diventano trasparenti e una attrice deve trovare una strada alternativa e fare film che siano sempre sue creature e portino l’impronta della sua personalità.
E’ vero che la mente ci porta a credere che siamo come prima, ma a un esame sotto la lente osserviamo il mutamento. Commuove vedere donne anziane che vogliono a tutti i costi sembrare giovani. Tutto questo rappresenta una violenza per il corpo per la mente. Non serve finire al manicomio perché si sta invecchiando e gli uomini non ci guardano più, occorre razionalmente trovare altre ragioni per vivere. Una grande attrice come la Antonelli avrebbe potuto benissimo girare altre pellicole anche con le rughe, che non si vedono quando domina il talento.
Ester Eroli