La mente cerca sempre soluzioni sicure. Siamo sempre pronti ad accettare soluzioni rapide e veloci. Solo la velocità merita di essere apprezzata. Le cose che non si realizzano subito logorano, intaccano la fibra del nostro essere, appaiono insane e disgustose. Un uomo che corteggia una donna si spazientisce subito quando questa mena il can per l’aia. La dedizione assoluta non esiste. Un uomo stanco passa a un’altra donna, a un’altra preda. Non c’è più il gusto della conquista se questa si fa attendere. Non abbiamo mai lo spirito sereno perché morsi sempre dalla fretta che accresce la nostra ansia. Non siamo persone, siamo robot che devono essere sempre perfetti. Siamo ubriachi solo di successo, le sconfitte le occultiamo, le accantoniamo. Solo il successo ci riscatta. Quando siamo perdenti ci disperiamo.
Eppure spesso la soluzione positiva arriva quando meno ce lo aspettiamo, magari però è necessario attendere. Spesso le cose si risolvono da sole, all’improvviso senza un nostro intervento. La soluzione avviene con il tempo e avviene in certi casi in automatico senza che abbiamo mosso un dito. In questo senso ci vengono in aiuto i versi di una poesia di Umberto Saba dal titolo “Favoletta alla mia bambina” che recita:
Non pianger bimba non t’accrescer pene, da sé ritorna, se torna, il tuo bene.
In questa poesia l’autore parla di un merlo che aveva perduto e che poi dopo molto tempo, era ritornato a casa liberamente, senza che lui avesse fatto nulla. Il bene perduto può essere recuperato, basta attendere fiduciosi, senza panico.
Ester Eroli