Il gusto della pizza

L’origine della pizza non è recente. La parola stessa viene dal verbo latino pinsere che significa schiacciare, pigiare. Le prime focacce vennero realizzate dagli Egiziani e dai Greci. I romani stessi facevano delle focacce gustose dette offe. La tradizione italica si ispirò alla cucina dei romani dando vita a numerose varianti. Molte sono le città che rivendicano la paternità a partire dalla città di Napoli. La pizza napoletana è quella più famosa, come la sua variante che è la Margherita. Attualmente sul mercato possiamo trovare le pizze tonde, la pizza a taglio, quella fatta in teglia al forno a legna, alla pala, ossia cotta sul piano del forno direttamente, una variante della pala è la pizza al metro che si sta diffondendo sempre di più. A livello regionale troviamo un’infinità di varianti: le pizze siciliane spesso tonde e farcite, la focaccia alla messinese ripiena di formaggio, acciughe, verdure, pomodoro, la pizza sarda morbida farcita con melanzane, funghi, agnello ecc., la pizza romana sottile e croccante, fatta con farina di grano tenero, lievito di birra o lievito naturale e condita con pecorino, basilico, alici ecc, la pizza genovese alta e morbida cotta al forno a legna il cui segreto è l’uso del latte nell’impasto, la pizza napoletana con i bordi alti detti cornicioni, nella variante napoli e marinara con aglio e origano. A livello internazionale troviamo la pizza all’americana, quella più conosciuta, morbida e molto condita, con l’impasto fatto anche con zucchero, margarina e burro, la pizza giapponese artigianale e molto simile a quella italiana. Esistono poi altre varietà come quella senza glutine per gli allergici affetti da celiachia, quella cotta con forno elettrico invece che a legna. La pizza è stata dichiarata patrimonio dell’umanità. Bisogna sempre gustare questo prodotto in ogni città che si va a visitare italiana e straniera. Bisogna imparare ad essere anche creativi. Invece di ordinare le pizze classiche come margherita, capricciosa, quattro stagioni, quattro formaggi ecc bisognerebbe farsele cucinare personalizzate mescolando vari ingredienti. In qualche pizzeria amica qualche pizza potrebbe portare anche il nostro nome, se è originale e apprezzata nel locale. La fantasia potrebbe fare da padrona: pizza con stracchino, fiori di zucca e tonno, pizza con melanzane e tonno tanto per fare degli esempi concreti. Molti italiani sono abitudinari e mangiano sempre la solita margherita per anni consecutivi senza mai cambiare. Anche in cucina dobbiamo lasciare spazio alla fantasia.

 

Ester Eroli

 

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