Il meritato riposo

Nessuno vuole invecchiare prima del tempo, però la data della pensione è un traguardo importante che rende felici ma nello stesso tempo raggela. Nessuno parla mai volentieri della pensione, perché se è un momento in cui ci  rende conto che non si dovrà più andare a lavorare, è anche un momento in cui si comprende di essere avanti con gli anni. L’età della pensione non è guardata con affetto e indulgenza. Si guarda sempre al traguardo con aria pensierosa e assorta.

Si può essere stati ribelli, sciocchi, abili, indipendenti ma tutti giungono alla pensione calmi e addolciti. Si guarda alla fine del rapporto di lavoro con imbarazzo.

Dopo aver incassato il colpo si cerca di organizzarsi, di dedicarsi a occupazioni piacevoli, intense, di spendere il tempo nel fare quello che non si è mai potuto fare.

Molti prendono l’abitudine, quasi il vizio di frequentare circoli e centri anziani dove pensano di vedere scomparire completamente la solitudine. All’inizio trovano un ambiente brillante,  aperto, privo di malinconia, vagamente caldo e affettuoso. Si tratta di una falsa partenza.

I circoli sono frequentati  attualmente da gente di ambienti diversi che mal si amalgama.  Ci sono persone ambigue, dalla mentalità perversa.

Se in passato abbiamo avuto problemi con colleghe sospettose, fanatiche e superbe nel circolo vediamo riproposti gli stessi schemi. Troviamo donne fanatiche, altezzose che ostentano gioielli, volgari, veri demoni. Ci perseguitano, ridono di noi, ci guardano con espressione cupa, da rivale. Gli uomini dal conto loro pensano solo al gioco, alla seduzione, ai balli di gruppo dove possono conoscere nuove prede. Gli uomini sempre che hanno sempre la disposizione di innamorarsi specie di donne più giovani. E’ loro consuetudine corteggiare le donne più irresistibili e lottare con i rivali a cui rivolgo occhiate di disapprovazione. Si creano muri, barrire. Le donne fra di loro rivaleggiano per abiti, per numero di corteggiatori. Gli uomini corteggiano in modo sfacciato con uno sconosciuto senso di sicurezza che spaventa.

Una nota dolente è che nel circolo non ci si rilassa, si vivono tensioni, ambiguità, persecuzioni. Gli sconfitti in amore difficile che se ne vanno con la coda fra le gambe. Tutti vogliono mostrarsi energici e ridono di quelli più acciaccati dalla età e dalla malattia. Sembra una gara a chi sfoggia una salute di ferro.

Molti ne approfittano nei circoli per vendere cose del negozio dei figli. Sono poche le signore che fanno l’uncinetto, sono pochi gli uomini che leggono un libro. Prevale  la confusione, il vociare ad alta voce. Nelle gite ognuno ostenta la sua cultura, la sua preparazione al punto di interrompere le guide preposte alle spiegazioni.

Nei circoli per anziani ritroviamo quanto già vissuto nel luogo di lavoro, ossia rivalità, antagonismo, fanatismo.

In certi casi manca la fiducia, l’affetto, il rispetto. Allora molti preferiscono farsi una passeggiata o andare in esilio dentro una mostra, una libreria, una biblioteca.

 

Ester Eroli

 

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