Il primo cinquantennio dell’800 è caratterizzato da uno strano miscuglio di ottima recitazione, testi scadenti e pubblico molto tollerante dal punto di vista della qualità della recitazione, ma molto esigente per la spettacolarità delle rappresentazioni. In Francia, ad esempio andavano di moda i brani romantico-sentimentali strappalacrime, con scenografie cariche di mobilio e costumi sfarzosi.
In Inghilterra, faceva furore la tragedia, tramite ampie rivisitazioni dei classici(Shakespeare, Lyly, Marlowe, Ben Jonson)con scene riproducenti interni di castelli con tanto di vere armature e costumi d’epoca. Nelle nazioni di lingua tedesca invece furoreggiava il dramma musicale, specialmente quello di gusto italiano, i cui soprani, tenori e baritoni erano considerati e trattati come veri e propri divi. Ovviamente anche in Italia aveva ormai preso piede il melodramma, di gusto lirico, che sottraeva sempre di più pubblico al teatro tradizionale.
Nell’oltre Atlantico invece, i cugini dei britannici, avevano iniziato a dar corpo ad un vero e proprio teatro americano connotato da grande spettacolarità. Nelle scene all’americana, infatti, potevano prender posto sul palcoscenico cavalli, cani, bufali, orsi, addirittura come protagonisti. Si potevano assistere a drammoni ad alta tensione in cui si poteva assistere a finti ma efficacissimi terremoti, incendi, crolli, inondazioni e naturalmente anche a rumorosissime e fumanti sparatorie effettuate con vere armi caricate a salve.
La spettacolarità del teatro americano ebbe il grosso merito dell’introduzione delle innovazioni tecnologiche. Per riuscire a produrre quegli effetti così impressionanti, infatti, venivano utilizzati macchinari assai sofisticati per quell’epoca. L’ingresso dell’illuminazione a gas poi, migliorò sensibilmente la qualità della visione e poté essere sfruttata anche per vari effetti luminescenti e fantasmagorici.
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Adriano Zara