Il teatro olimpico di Vicenza

Il teatro olimpico di VicenzaIn occasione del Carnevale del 1585 nel teatro olimpico di Vicenza una scenografia costruita ad hoc, fra raffinati giochi prospettici, rappresentava l’Edipo Re di Sofocle, tragedia greca nota nel mondo della cultura. L’artefice assoluto di questa meraviglia, di questa inaugurazione del teatro era Vincenzo Scamozzi, erede del grande architetto veneto Palladio. Le sovrastrutture lignee create per questa occasione dal suo autore diventeranno parte integrante e stabile del teatro. Le strutture lignee mostrano anche ora un buono stato di conservazione. Anche il portale di ingresso opera dello stesso Scamozzi rimarrà per sempre il capolavoro dell’architetto vicentino, come pure il sistema di illuminazione artificiale. Nello spettacolo inaugurale l’architetto mostrava, in modo evidente,  un amore viscerale, profondo per la sua città. La fama del nuovo teatro, in cui rivivevano  l’arte classica degli antichi teatri romani, si spandeva in tutto il Veneto, in tutta la penisola e all’estero. Infatti l’edificio, restaurato successivamente, simbolo della cultura classica, è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 1994. Il teatro stabile, venne ideato e iniziato nel 1580 dal Palladio, architetto rinascimentale, basandosi su un precedente complesso medioevale. L’incarico al Palladio venne dato dalla Accademia Olimpica. Lo scopo era quello di ricreare ex novo gli antichi teatri romani analizzati e descritti nel De Architettura di Vitruvio, a partire dalla sua cavea ellittica, dal colonnato, dalle statue, dal palcoscenico rettangolare, dal proscenio, dai bassorilievi. Palladio riuscì a lavorarci solo pochi mesi. Infatti morì nello stesso 1580. Sarà il figlio Silla a continuare il suo operato seguendo appunti specifici del padre e sue garbate indicazioni.  Lo scopo rimaneva quello di dar vita a un teatro utile per le rappresentazioni di opere classiche. Il teatro venne ultimato nel 1583 e colpì per il suo notevole illusionismo prospettico. Attualmente il teatro, dotato di un impianto di riscaldamento e condizionamento, ospita cerimonie di premiazioni letterarie, incontri, convegni, rappresentazioni sceniche, concerti ecc e viene usato soprattutto nelle stagioni intermedie ossia primavera e autunno. Il Carnevale del 1585 fu quindi un evento degno di essere ricordato. Gli ultimi carnevali italiani ci appaiono squallidi, realizzati con oggetti riciclati dalla precedenti manifestazioni. L’orgoglio italiano per la cultura si è stemperato, soffocato da imbrogli e corruzioni. Ci sono cose che rimangono nel tempo come il teatro di Vicenza, realizzato da un genio di casa nostra, nostro vanto, e altre che fuggono via senza lasciare traccia come le sfilate moderne di maschere deluse.

 

Ester Eroli

 

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