Il valore del sangue

Spesso ci è capitato di visitare un posto nuovo e di sentirci attratti da esso. Non ci siamo sentiti spaesati, non abbiamo percepito un senso di estraneità, ma tutto ci era familiare, come se quel posto facesse parte integrante del nostro vissuto. Una strana sensazione ci ha fatto pensare di esserci già stati in quel luogo così rassicurante. Aldilà delle fantasticherie che possono prenderci, a certi luoghi ci sentiamo inspiegabilmente legati, come se questi fossero la nostra terra, il nostro nido caldo. L’attrazione spesso dipende dal fatto che in certi luoghi, in certi sperduti paesi  ci sono le nostre origini, i nostri antenati magari sono vissuti proprio in quell’ambiente. Di solito non siamo interessati al nostro albero genealogico e accettiamo di conoscere solo i nonni e al massimo estendiamo la ricerca fino ai bisnonni. Moriamo ignorando la nostra provenienza, il ceppo che ci ha generati, ignorando gli antenati della nostra famiglia che ci hanno preceduto e hanno spianato la strada, ci hanno permesso di essere quello che siamo. Non amiamo per natura scrutare gli abissi del passato. Quando meno ce lo aspettiamo il passato bussa alla nostra porta, pezzi di passato, come tasselli di un enorme puzzle, ci piovono addosso e ci costringono a fare i conti con gli antenati, con il nostro nome. Suggestionati dal gioco del destino che ci mette davanti al passato remoto  ci addentriamo a un certo punto nelle sale araldiche per saperne di più. Il nostro vivere ci appare meno inutile, meno privo di senso, visto che noi siamo testimoni della storia del nostro casato, appendice diretta della famiglia. Scopriamo tracce vistose del passato nel nostro sangue che ribolle quando riconosce nel silenzio le voci degli antenati. Nonostante i rapporti difficili con i parenti ognuno sente il richiamo del sangue. Quando poi andiamo  a conoscere la storia del nostro cognome ci rendiamo conto che gli antenati ci chiamano per nome e lo scandiscono sillaba per sillaba perché loro rivivono solo attraverso noi. L’unica traccia labile lasciata da loro  siamo noi discendenti a dimostrazione però che loro, i nostri morti del passato, non sono vissuti invano. Mentre il sangue pulsa vivo nelle vene e il nostro cuore sobbalza ci accorgiamo di camminare come per incanto nel tempo attraverso le generazioni che si tramandano pregi, difetti, particolari fisici come il colore degli occhi, il neo sulla pelle. Nello studio del passato della nostra famiglia scopriamo tutto un mondo sconosciuto di persone scomparse da secoli che però avevano nel sangue elementi molto simili a noi e quindi non possiamo dimenticarli e ignorarli per sempre. Esiste un filo sottile muto e resistente alla polvere del tempo che lega le generazioni fra loro. Dobbiamo solo apporre la nostra firma nuova nel libro del tempo della nostra famiglia. Quando tutto precipita spesso ci aggrappiamo alla famiglia, unico, valido sostegno. Nonostante i dissapori che possono crearsi i parenti sono determinanti nella nostra vita, come pure le nostre radici. Spesso in modo sconvolgente tocchiamo con mano la forza misteriosa del sangue, il cui richiamo è irresistibile.

 

Ester Eroli

 

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