Intellettuali in giro per il mondo

Intellettuali in giro per il mondoTutti gli artisti, gli intellettuali, i matematici, anche quelli più amanti e fautori dell’isolamento sdegnoso, hanno avuto a dir poco una vita movimentata, piena di viaggi, di incontri, di relazione amorose numerose. Come se quella inquietudine interiore, quel ribollire di idee avesse effetti concreti anche sulla vita quotidiana rendendola precaria, instabile, girovaga. Gli esempi in tal senso si moltiplicano, anche nel passato. Lo stesso Petrarca dopo aver girovagato in diversi luoghi della Toscana, si stabilì a Montpellier per proseguire gli studi e arrivò a Bologna per perfezionarsi in diritto civile. Nel corso della sua vita compì numerosi e interessanti viaggi, a Lione, a Liegi, solo per desiderio di conoscenza e per ampliare le sue nozioni. Lo stesso Picasso non si limitò a rimanere nelle anguste mura della Spagna che gli aveva dato i natali, ma soggiornò a lungo in Provenza, a Parigi e in altri luoghi della terra. Il poeta e intellettuale Pablo Neruda ebbe numerosi incarichi in Birmania e soggiornò mesi a Madrid, subì l’esilio in Argentina e fu ospite per molto tempo in una villa di Capri dove ammirò le bellezze italiche. L’astronomo Keplero, noto per la concentrazione intellettuale intimista, più volte si recò in Austria a Praga per varie ragioni. Gli intellettuali moderni di solito cominciano subito a girare il mondo, a sconfinare quasi per prepararsi mentalmente al loro ruolo, per neutralizzare la paura di non farcela. Viaggiano in Giappone, America, Svezia che sono le nuove roccaforti del sapere scientifico e dottrinale dove è possibile confrontarsi e vivere originali esperienze formative. Alcuni hanno viaggiato persino da soli in tenera età, altri neonati con i genitori, con il carico di giocattoli al seguito. Viaggiare è una specie di rito propiziatorio. L’artista ritorna arricchito da viaggi culturali, mai peggiorato, meno timido, più intraprendente. Con il viaggio si vince la riservatezza, si aprono nuovi orizzonti, si conoscono nuove persone Molti sono obbligati a viaggiare ma non hanno nessuna paura, è un modo per fuggire da se stessi. Viaggiano abitualmente, accettano nuove conoscenze, su cui non si può contare . Molti viaggiano soli, pupilli del sapere, a dimostrazione della fine della solidarietà fra intellettuali, della complicità. Eppure fra i nuovi eredi del sapere si stagliano nuove personalità che non amano affatto viaggiare, che lo considerano anzi ozioso e deleterio, quasi un atto insulso di vanità. Sono persone pulite, eroi per caso, che non accettano le sfide dei tempi moderni che ci vogliono tutti girovaghi senza patria, cittadini del mondo. Sono persone che di nascosto difendono ancora le loro tradizioni e non si espongono in viaggi solitari transocontinentali. In una visione d’insieme appaiono cauti e sereni. La loro personalità è spiccata, si fanno notare anche se non intendono imporre mai il loro punto di vista. Sanno perdonare il mondo moderno con le sue rovine. Sono persone che hanno compiuto un viaggio interiore profondo, essenziale che non ha nulla a che vedere con il girare nelle varie latitudini. Il viaggio migliore è quello dentro se stessi, nella propria mente, nel proprio cuore alla scoperta dei tesori nascosti. In conclusione possiamo ricordare il detto di Pascal secondo cui il male degli uomini nasce dalla loro incapacità di starsene tranquilli in una stanza.

 

Ester Eroli

 

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