Inventarsi in situazioni di handicap

Inventarsi in situazioni di handicapTutti pensano che i diversamente abili, gli handicappati siano persone legate al proprio ruolo di malati e quindi non hanno aspirazioni particolari. Nel profondo disagio fisico anche le persone obese, fragili, malate di qualche malattia rara, disabili sognano affetti, amicizie, incontri. Invece spesso sono al sicuro solo in famiglia e l’unica salvezza è chiudersi fra le mura domestiche senza mai oltrepassare la porta di casa. La realizzazione ogni tanto avviene anche fuori ma è rara.  Solo i familiari cercano di aiutare con ostinazione i malati di casa. Le persone problematiche crescono sole, chiuse nel proprio mondo, dove tutto è interiorizzato al massimo grado, quasi inselvatichite. Spesso per la strada sono oggetto di insulti e occhiatacce, se l’handicap  appare visibile. I disabili crescono taciturni e imparano presto a tenere la bocca chiusa. Condividono emozioni, idee solo con la famiglia di origine, solo in essa si sentono accolti, compresi. Si confidano solo nella ristretta cerchia familiare. Capiscono  subito che il mondo fuori può provocare traumi, può costare molto  e quindi non infrangono mai la regola di uscire apertamente dal proprio guscio. Sono persuasi che la società può rappresentare per loro un pericolo. Le persone disabili sentono però il bisogno di divertimenti, di affetto, di un legame. Per loro è impossibile concentrarsi solo sulla vita solitaria. Sono persone normali che ambiscono ad avere una vita affettiva normale senza tanti problemi. Tuttavia nessuno esce allo scoperto, il mondo degli affetti paralizza dalla paura. I rapporti di affetto non sono mai gratuiti, alto è il prezzo da pagare. Molti vivono di sogni, di rimpianti. Molte donne afflitte da varie problematiche, senza motivo, spesso si fingono felici, si inventano una vita, raccontano bugie sul loro conto. Rispondono alla curiosità della gente con varie menzogne. Le ragazze problematiche si vantano di avere fidanzati che sono inesistenti, di avere amici, corteggiatori, i ragazzi fingono di piacere alle donne. Una rete di bugie, una ragnatela di menzogne dove si inciampa, dove si perde la dignità. Nella terribile solitudine si è costretti a inventarsi una esistenza diversa, una vita diversa. Bisognerebbe invece evitare che una persona disabile gravi solo sulla famiglia e inoltre bisognerebbe creare un luogo di ritrovo per persone simili. L’amore dei propri simili è la migliore medicina per ogni malanno.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.