La cultura precolombiana

Tutti siamo rimasti sbigottiti di fronte alla profezia sulla fine del mondo del popolo precolombiano dei Maya. Profezia che ci coinvolge direttamente visto che la data ultima sarebbe proprio quel solstizio d’inverno del 2012. In realtà si tratta solo di una interpretazione errata. Il 2012 è solo la fine di un ciclo del calendario Maya che coincide con un sorprendente allineamento galattico. Tutto partirebbe da una errata decodificazione di un messaggio racchiuso in un sito archeologico Maya in Messico. Aldilà della profezia resta il fatto che il sistema aritmetico e il calendario costituiscono il punto più alto delle conquiste intellettuali dell’America precolombiana. Nel periodo in cui i Romani usavano un metodo grossolano e approssimativo nell’America centrale si utilizzava un sistema di numerazione molto simile alla moderna aritmetica. Per il calcolo erano usati solo tre segni. Mancavano le frazioni. Mentre l’odierno sistema è decimale e cresce di valore da destra a sinistra, quello Maya era vigesimale e il valore cresceva in senso verticale cioè a partire dal basso verso l’alto. Le date nello specifico erano calcolate per mezzo del cosiddetto conto lungo, un sistema che tiene conto del trascorrere dei giorni a partire da una data fissa del passato. Il calendario maya pone come punto di partenza un giorno dell’anno 3113 A.C. In verità i maya usavano tre calendari senza contare gli anni, ma solo cicli formati da 52 anni ciascuno. Gli stessi geroglifici e ideogrammi presenti nelle decorazioni maya riguardano il calendario e l’astronomia. Essendo ossessionati dallo scorrere del tempo erigevano blocchi di pietra scolpiti su cui scrivevano e annotavano i grandi eventi accaduti sia in cielo che in terra. Compaiono epigrafi su parecchi dei loro monumenti. La maggior parte dei testi maya decifrati trattano di religione, di riti, di arti divinatorie ma soprattutto di astrologia e astronomia. Certamente gli strumenti ottici allora erano sconosciuti. Tuttavia i sacerdoti avevano fatto importanti scoperte astronomiche anche guardando il firmamento attraverso un sistema di bastoncini incrociati. Sebbene non conoscessero la rotazione della terra intorno al sole il loro calcolo della lunghezza dell’anno fu quello più preciso del sistema bisestile. Studiarono le fasi della luna e del pianeta Venere, e elaborarono una specie di tabella per la previsione delle ecclissi. Le costruzioni dei templi maya erano decorate all’interno e all’esterno con panelli scolpiti, affreschi variopinti, rilievi di gesso che richiamavano temi astronomici. Fu proprio l’ossessione del passare del tempo a spingerli allo studio astronomico e alla sistemazione del calendario.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.