La donna che piace

Un mio collega tempo fa mi ha detto “Secondo me te hai sbagliato tutto, non offenderti eh, ma invece di scrivere per niente o lavorare in banca dovevi fare la prostituta, o quantomeno la mantenuta”. Il novello gentlmen con queste parole, lungi dal volermi offendere (lo so perché lo conosco da ben cinque anni e ormai ho ben capito come e con cosa ragiona) intendeva dirmi che forse le mie maniere sono sprecate. Non un elogio alla bellezza o un incitamento alla prostituzione ma una riflessione su un argomento al quale ho spesso pensato e che sembra nella nostra società sia focale. Chi ha un determinato carattere deve comandare, chi ne ha un altro deve subire. Migliorare se stessi per l’uomo medio (anche per quello che lo dice ma non lo pensa) non comprende il cambiamento radicale. Immagino sia assai difficile che un cucciolo che a fatica riesce a mettere la testa fuori dal guscio diventi il protagonista di un balletto in tv o cose simili. Ci ho pensato. Perché allora se una donna ha un carattere che attira, pur non sottomettendosi supinamente e non asserendo solamente, dovrebbe essere considerata una con cui tutti gli uomini andrebbero? Tempo fa sentivo una mia amica dare consigli sul primo appuntamento alla sorellina di tredici anni con frasi del tipo “Sii gentile e sorridente”. Sono rimasta malissimo. Lei, la mia amica, che all’università era sempre in prima linea per combattere contro diritti negati a noi donne, a noi studenti, a noi mondo. Lei che ha riso in faccia al suo primo datore di lavoro facendosi licenziare perché le aveva chiesto se voleva avere figli. Lei che dice di non vestirsi bene per gli altri ma per se stessa. Lei ha detto a sua sorella frasi trite prese dai film di bassa lega che portano la donna ad uno stereotipo, un clichè a cui neppure mia nonna si rifarebbe più. Allora chi ha ragione? Agli uomini piace la donna sicura di sé, con parecchie carte nel mazzo ed un carattere interessante o amano ancora la bambolona che sorride mostrando i suoi cervelli? Difficile a dirsi. Ho googlato domande simili per cercare una risposta che mi soddisfacesse e non ho fatto altro che trovare parole e immagini contrastanti. Corredate dalla cara vecchia teoria che gli uomini sono attirati da ‘tipi’ di donna simili alla madre. Ma come? Vogliono quella provocante e tutta mossette e poi cercano una come la mammina che, se l’uomo in questione ha sui quarant’anni circa, è uno scandalo se l’ha vista in due pezzi? Mah. Chiedi e richiedi, mio marito non mi è d’aiuto. Anche se i miei colleghi lo propongono santo subito, a questi quesiti non sa cosa rispondere. Eppure se guardi giornali e tv non c’è una pubblicità che sia una che non ha una donna mezza nuda o in posa provocante. E quell’altra dov’è finita? Il fans club delle telegiornaliste. Anche questo ho visto su internet. Un altro punto da dibattere. Strano. A parte quelle con il passato da ballerina, letterina o giù di li, non le vedo poi così attraenti. Sarà il fascino della ‘divisa’. L’illuminazione mi è stata poi data dalla persona a cui non avevo proprio neanche chiesto un parere: il direttore della mia filiale. “Guarda che se mangi solo caviale, alla fine ti viene voglia di minestrone”. Queste le parole del nuovo Platone. E in effetti forse non ha tutti i torti. Questo spiegherebbe perché uomini sposati con donne bellissime le tradiscono. Si stancano. Di cosa di preciso non è dato sapere, ma deve essere così si. Dunque non amano uno dei due ‘tipi’ le amano entrambe a fasi alterne. Alla fine sono come noi donne come dicevo sempre io. Una ricerca americana dice che le donne, in base agli ormoni in circolo, quindi in base al periodo del ciclo in cui sono apprezzano uomini dall’aspetto virile a uomini dai lineamenti più dolci. Ecco.

 

Castellani Giulia

 

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