La meglio gioventù

La meglio gioventùSono fermamente convinta che la crisi economica che stiamo attraversando ha come conseguenza diretta una crisi etica e culturale. Alcuni dati ci sono e si riflettono direttamente sulla nostra vita di tutti i giorni. Diminuzione delle domande di accesso alle università. Abbandono del corso di studi a favore di un percorso lavorativo. Brusco calo del volontariato. Crisi e in molte casi chiusura di alcune associazioni che si occupano dei deboli e degli emarginati. Crisi dell’istituzione del matrimonio. Sono tutti segnali importanti, spesso declassati a fanalini di coda, per dare più spazio e rilevanza a dati economici in preoccupante instabilità. Cosa dobbiamo fare? Dove sbattere la testa? Sono spesso le domande che serpeggiano. Io credo che sia necessario ripartire dal basso. Come una casa non sta in piedi senza fondamenta, una società non può reggersi senza  solide basi morali e culturali. Chi studia spesso al giorno d’oggi è considerato alla stregua di chi non ha voglia o capacità di lavorare. Non esiste errore più grande. Certo non nego che nel mucchio qualcuno ci sia. Ma se una società perde la cultura, le tradizioni e chi è in grado di tramandarle cosa resterà? Non si leggono più i quotidiani, le case editrici sono quasi spacciate. E’ questa la panoramica che vogliamo avere di noi? Avere una laurea solo per trovare un buon posto di lavoro senza curarsi del sapere? Pur di raccattare i crediti necessari alcuni studenti fanno di tutto. Senza tener conto se la loro preparazione sia completa o no. Ma perché? Dov’è finito l’amore per il sapere? La mia mamma mi ha sempre detto “ studia per te, vedrai che poi qualcosa trovi”. E’ stato uno degli insegnamenti più belli che mi abbia mai dato. Studia per te. Invece si pensa sempre a monetizzare la cultura, a trarre profitto anche da quella. Ho sentito parlare persone che dicevano di riscattare i soldi spesi per la laurea in circa un anno e mezzo di lavoro. Ecco quello li non ha capito niente secondo me. Quanto l’ha arricchito l’aver frequentato quei corsi? Zero. E pensare che siamo così fortunati ad avere libero accesso alle università non più ghettizzate e riservate solo ad una determinata classe sociale. E riusciamo anche a beffarci di questa opportunità mandando alle ortiche anni di lotte.. manca consapevolezza, voglia di fare e orgoglio. Si proprio l’orgoglio ci manca. La voglia di farcela di dimostrare che abbiamo la possibilità di farlo. Ai tempi dei miei chi andava all’università veniva per forza da una famiglia agiata. E non parlo di mille anni fa, i mie hanno cinquantacinque anni. La cultura regala dignità, consapevolezza e apertura mentale. Credo che l’istruzione sia uno dei diritti-doveri più importante. Non lasciamocelo sfuggire.

 

Giulia Castellani

 

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