La nuova letteratura spagnola

Accanto ai libri italiani, all’inevitabile montagna di libri provenienti dal mondo anglosassone e da un po’ di libri di area francese, tedesca, slava, asiatica, africana, i romanzi che arrivano dalla penisola iberica hanno saputo conquistare uno spazio sempre crescente in libreria, grazie anche all’originalità delle storie raccontate, vicine a suggestioni molto amate come quelle del romanzo giallo e storico, ma con un bel po’ di inventiva in più, oltre che un gusto del narrare sempre fresco ed appassionante. Uno spazio cominciato in sordina e poi man mano aumentato, tanto che alcuni dei fenomeni letterari degli ultimi anni nel nostro Paese sono spagnoli.

La Spagna ha vissuto una Storia recente difficile e tormentata, con punti di contatto con Italia e Germania ma, a differenza loro, oltre quarant’anni di dittatura, e fare i conti con il franchismo e la memoria risulta essere un leit motiv costante in molti libri.

Almudena Grandes, dopo aver scandalizzato i benpensanti con il romanzo erotico Le età di Lulù, ha continuato ad occuparsi di letteratura con altri tipi di storie, e ha iniziato un’opera di sette romanzi, leggibili anche separatamente. Il primo, Ines e l’allegria, uscito per Guanda, è la storia di una donna che si unì alla Resistenza contro Franco ispirata a vicende realmente accadute. Per la Grandes, la memoria del passato è un qualcosa che è stato rimosso dalla generazione dei suoi genitori, impegnata nella transizione democratica, ma che non può più essere nascosta e taciuta alle nuove generazioni, alle prese con una grande libertà ma anche con una tragica crisi economica che rischia di vanificare lotte sindacali e diritti ad un lavoro dignitoso.

In Il ragazzo che leggeva Verne Almuneda Grandes racconta un’altra storia di quel periodo, quella di Nino, appassionato dei romanzi dello scrittore francese nonno dello steam punk e figlio di una guardia civile nelle terre montagnose ancora scosse dalla rivolta, che si crea una coscienza civile tra avventure fantastiche e realtà.

Gioca sempre con la memoria ma raccontando storie più intimiste con toni anche ai confini della realtà la prolifica Clara Sanchez, scoperta in Italia solo di recente con Il profumo delle foglie di limone, che racconta tra le righe le gravi compromissioni del regime franchista nell’aiutare a fuggire i criminali nazisti. Con il suo ultimo libro uscito in Italia, La voce invisibile del vento, racconta una storia su due piani diversi, quello della realtà e quello della sua protagonista, intrappolata in un mondo parallelo da cui cerca di scappare.

Ancora ricordi del passato franchista e dei suoi aspetti più tragici negli universi di Carlos Ruiz Zafon, che ha conquistato con la sua complicata saga del cimitero dei libri perduti, L’ombra del vento, Il gioco dell’angelo e Il prigioniero del cielo, che racconta tra mistero e incanto il dramma degli anni della dittatura. Zafon ha iniziato come autore per ragazzi, e i suoi romanzi rivolti ai più giovani, dai toni decisamente dark ma non dozzinali come tanta narrativa fantastica young adult contemporanea, sono comunque interessanti e piacevoli, un’alternativa e un modo per entrare nel mondo dei narratori iberici e delle loro storie, dove l’incanto e la magia escono fuori dal mondo di tutti i giorni, in una visione del gotico che non hanno nulla da invidiare a quella anglosassone.

Per chi ama la Storia del passato, prima della dittatura franchista, quando altri tipi di dittatura, di tipo religioso, funestavano il Paese, sono diventati un punto di riferimento i romanzi di Ildefonso Falcones, La cattedrale del mare, storia della costruzione della cattedrale di Santa Maria del Mar a Barcellona, e La mano di Fatima, vicenda incentrata sulla vergognosa cacciata dalla Spagna dei Moriscos, gli abitanti di cultura musulmana. Falcones ha sottolineato al Salone del libro 2012 a Torino come i suoi libri, parlando del passato remoto, in realtà trattino di argomenti sempre attuali, come il rispetto per le culture differenti e la società multireligiosa, ancora scottanti al giorno d’oggi.

Con la Storia del passato si è cimentata anche l’autrice Susana Fortes, che però in Quattrocento ha preferito raccontare gli intrighi tutti italiani dei Pazzi e dei Medici, e Jorge Molist, autore del recentissimo romanzo picaresco Promettimi che sarai libero, storia di una ricerca di sé nella Barcellona di fine Quattrocento.

I lettori e le lettrici sono poi in attesa di una conferma del talento di due autrici di saghe al femminile a sfondo storico, e cioè Maria Duenas, che ne La notte ha cambiaro rumore ha raccontato spie e amori nel Marocco spagnolo durante la Seconda guerra mondiale, e Cristina Lopez Barrio, autrice con La casa degli amori impossibili di una cavalcata tra Otto e Novecento, tra donne che sono segnate dalla sfortuna in amore, finché qualcosa forse spazzerà via la maledizione, in un realismo magico che ricorda anche autori di lingua spagnola ma oltre oceano, come Isabel Allende e Gabriel Garcia Marquez.

Risultano essere invece più che collaudata e amata la giallista spagnola per eccellenza, la catalana Alicia Gimenez Bartlett, autrice di tutta la serie dedicata all’ispettrice di polizia Petra Delicado e al suo collega Fermin Garzon, i cui libri, pubblicati da Marsilio, sono tra i più attesi dai lettori italiani, applauditissima all’ultimo Salone del libro e tornata in Italia nell’autunno 2012.

La letteratura spagnola riesce quindi a mettere insieme impegno sociale e civile e passione, fascino e memoria, magia del narrare e sguardo alla realtà, e c’è da credere che i patiti della lettura guarderanno ancora a lungo verso la penisola iberica, non solo più luogo di folklore e di vacanze al mare, ma protagonista di una fetta di cultura, tra riflessione sul passato e storie sul presente.

 

Elena Romanello

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