La politica decisa a tavolino

La politica decisa a tavolino Sul modello americano gli esperti della comunicazione che curano le campagne elettorali, non sono legati ai candidati da affinità ideologica, sono semplicemente professionisti pagati per “far vincere”. E’ finita l’epoca delle grandi passioni, dello staff elettorale improvvisato del candidato politico, con il quale gli aiutanti condividevano il credo politico e i conseguenti ideali all’ombra di un caffè. I tempi sono cambiati e la figura dello spin doctor ne è la chiara testimonianza. Lo spin doctor figura di importazione anglosassone viene così definito dal dizionario della Oxford University Press: “persona incaricata di presentare le scelte di un partito politico sotto una luce favorevole”. Si tratta quindi di professionisti della comunicazione, consulenti, direttori di agenzie pubblicitarie con l’obiettivo di commercializzare un prodotto, di renderlo appetibile, nel caso delle competizioni elettorali “votabile”. Con una serie di strategie fanno il possibile perché il loro cliente si ritenga soddisfatto, nel caso del politico, che venga appunto eletto. Così se Piero Fassino si è rivolto alla Games Manager di Matteo Colle e Marco Marturano che hanno già sostenuto candidati importanti del Pd del calibro di Massimo Cacciari e Walter Veltroni, lampante è il caso del titolare di Reti Spa, Claudio Velardi che ha curato l’immagine di Gianni Lettieri candidato sindaco di Napoli per il Pdl e contemporaneamente ha seguito la campagna elettorale del candidato sindaco di Lucca esponente del centrosinistra. Come già tutti sanno la più attrezzata in questo senso è stata Letizia Moratti che ha avuto a disposizione un folto team,dai costi notevoli, composto da membri dell’ agenzia pubblicitaria Klein Russo e Aegis Media Communication, in collaborazione con i suoi consulenti personali Mario Azzoni e il politico Antonio Palmieri, a cui si aggiungono l’Euromedia research di Alessandra Ghisleri, la Sec di Antonio Tagliabue e la società Camisoni Calzolari per le sue apparizioni in rete. Chissà quali dei suoi supporter ha suggerito alla signora Moratti l’accusa che ha rivolto la suo rivale di essere un ladro di auto, frase infelice che è diventata la classica buccia di banana della sempre impeccabile prima cittadina milanese.

Dal canto suo l’accusato, Giuliano Pisapia, forse memore dell’accusa al vetriolo della Moratti all’indomani delle elezioni si è presentato ai seggi in moto facendo cambiare il vento, spot della sua campagna elettorale programmata dall’agenzia Com Unico e del presidente di Civicom Roberto. Manfredi Palmeri, che proponeva una nuova “primavera a Milano” candidato per il terzo polo era seguito da Ad hoc Communication e all’agenzia di pubblicità Left loft. Anche Klaus Davi e Luca Cipriano hanno invece seguito la campagna elettorale del candidato sindaco per il terzo polo a Napoli Raimondo Pasquino, proponendo lo slogan «dare ascolto alle mille città di Napoli».

Le conclusioni che si possono trarre a giochi fatti è che l’attività degli spin doctor nel nostro paese è realmente sintomo dei tempi che cambiano ma l’elemento umano fortunatamente continua a essere un target variabile e poco gestibile sul quale poco possono strategie di marketing studiate a tavolino. Guardando ai risultati, ai veleni sparsi, agli scivoloni e alle mosse sbagliate di alcune campagne elettorali si desume senza ombra di dubbio che gli esseri umani non sono un paio di jeans e il cuore di ognuno con le sue pulsioni, positive o negative che siano, è sempre l’elemento determinante.

 

Valentina Roselli

 

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