La pubblicità moderna

Negli anni sessanta si è avuto veramente il boom della pubblicità, in coincidenza del boom economico, considerata da sempre l’anima del commercio. La pubblicità commerciale è una forma di comunicazione a pagamento per reclamizzare un prodotto di mercato, che avviene attraverso vari canali come giornali, tv, ecc. Molti media sono finanziati dalla pubblicità. Essa serve per influenzare le scelte dei consumatori. La pubblicità si è sviluppata enormemente tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, tanto che a Parigi troviamo il museo dedicato alla pubblicità. Negli anni sessanta la pubblicità fa il suo ingresso in modo massiccio anche attraverso forme murali ossia cartelloni esposti al pubblico. Quest’ultimi sono stati considerati delle forme d’arte. Ma fa il suo ingresso soprattutto in televisione con il famoso Carosello. Qui possiamo trovare una pubblicità senz’altro persuasiva ma creativa. Pur avvalendosi di metafore, di iperboli, di slogans e frasi fatte carosello era una forma di spettacolo. Molti attori si cimentarono in queste vignette ottenendo buoni risultati. Lo stesso attore Gino Cervi faceva la reclame , come Calindri e altri personaggi. I messaggi di questa pubblicità del passato erano positivi e rispecchiavano lo stile di vita di allora, dell’italiano medio. Le case rappresentate erano confortevoli, gli atteggiamenti educati. Anche se i messaggi erano ripetitivi venivano introdotte alcune varianti che rendevano tutto molto piacevole. Comunque non si spingeva il consumatore all’acquisto di beni inutili e lussuosi. Generalmente si reclamizzavano marche note che costituivano una garanzia. La pubblicità degli anni sessanta faceva appello ai sentimenti, invece quella moderna fa appello solo agli istinti. Negli ultimi anni abbiamo assistito impotenti a una degenerazione. In alcuni casi si può parlare di veri abusi. Pensiamo a pubblicità ricche di doppi sensi, di frasi razziste, di donne seducenti, di scene scioccanti, di immagini di violenza, di sesso, di simboli, non ultimi quelli religiosi, di frasi audaci. Questo tipo di pubblicità ricorre a messaggi estremi per farsi notare, per attirare l’attenzione del consumatore distratto da troppi messaggi. In realtà vuole incidere nella mente per manipolarla e  per aumentare la scarica di adrenalina nei consumatori. Questa pubblicità resta nella memoria soprattutto dei minori, risultando alla fine altamente diseducativa. Fornisce modelli sbagliati e inoltre induce a comprare beni inutili. Spesso nella pubblicità compaiono donne bellissime, uomini muscolosi facendo sentire molti giovani inferiori a certi modelli vincenti. E’ una pubblicità che alimenta i vizi come quello di bere, di fumare, di avere preconcetti ecc. Eppure la pubblicità moderna si fa seguendo precisi studi di mercato, non è improvvisata o legata solo al passaparola come avveniva nel passato. La pubblicità moderna ha il difetto di non essersi calata nella realtà, di non aver capito che i valori sono altri da seguire, che le persone non sono tutte uguali. La pubblicità è presente ovunque e può quindi essere nociva.

 

Ester Eroli

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