La società dell’efficienza continua

La società dell’efficienza continuaNella pubblicità si vedono spesso persone libere, sorridenti, frizzanti, veloci. Il mondo moderno ci vuole sempre autosufficienti, dinamici, veloci. La lentezza non è contemplata. Quando si diventa anziani si è di impiccio. Le mamme, le suocere finché sono attive sono apprezzate poi diventano un ingombro da accantonare. I figli vanno a pranzo la domenica dalle madri con la famiglia perché sanno di trovare un ambiente confortevole. In alcuni casi, quando le cose precipitano paurosamente, si ricorre alle case di riposo. La domenica così si va al mare, a fare la gita fuori porta mentre il genitore o i genitori sono nella casa di riposo. La stessa cosa accade nella vita sentimentale, finchè si è giovani tutto va bene, ma se ci si ammala è possibile venire traditi. In fondo non siamo più scattanti, affascinanti, seducenti. Molte donne malate di tumore al seno sono state abbandonate dal marito che ha preferito un’altra donna con il seno perfetto e non ricostruito dal chirurgo. A molti va bene così, la vita è una sola e va assaporata fino in fondo, fino all’ultima goccia. Egoisticamente ognuno deve pensare al proprio benessere fisico e psichico e al proprio divertimento. Bisogna essere celeri, creativi, passionali, audaci mai stanchi, mai malinconici, soprattutto mai passivi. La vita richiede sforzi enormi, richiede fegato, coraggio. Chi è più intraprendente si afferma, ha successo. Gli altri, chiusi, timidi vengono superati dai cosiddetti furbi. Bisogna inoltre stare sempre in salute, in perfetta forma, non si accettano cali di tono. Eppure c’è un detto popolare che recita: affrettati lentamente. Se non si procede con lentezza non si può assaporare a pieno il gusto di un gelato, la bellezza di un prato, il profumo di un fiore, il calore di un abbraccio. I timidi, i solitari sono forse più lenti ma ogni tanto si soffermano e si affacciano alla finestra del mondo.

 

Ester Eroli

 

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