Lago di Como

Lago di ComoIl lago di Como accende sempre la nostra fantasia, ci fa ripensare, per associazione di idee, al romanzo di Manzoni. Negli ultimi tempi abbiamo visto che è divenuto la meta ideale di molti vip e di politici che si riuniscono a Cernobbio. Il lago rimane per noi la nostra meta preferita ma negli ultimi tempi assistiamo alla fine dei nostri sogni di ripresa. Cernobbio è divenuto per noi un luogo estraneo, un ambiente troppo esclusivo, troppo selettivo, che non ci emoziona più. I politici si recano lì per una specie di summit dove abbondano discorsi altisonanti, applausi scroscianti, strette di mano, complimenti, aria di notorietà. Gli uomini professionisti dell’economia, della politica, appaiono concentrati, impegnati, si lasciano andare a discorsi profondi senza preamboli . Tutti appaiono vestiti con abiti impeccabili, con orologi di marca, mostrano uno sguardo deciso, quasi sprezzante, uno stato d’animo sereno, privo di nervosismo. Le nostre inquietudini si stemperano, le nostre frenesie si calmano, sembra che ci dicano che è estremamente pericoloso preoccuparsi troppo. Le condizioni disastrose della nostra nazione non fanno testo, sono miraggi. Le nostre aspettative vengono deluse. Le soluzioni in quella babele sembrano lontane. Vediamo donne vestite elegantemente con belle scollature, abbronzate. Scopriamo, da alcune trasmissioni televisive di successo, che alla fine sono stati fatti meravigliosi fuochi d’artificio, che i menù del giorno prevedevano un buon numero di portate, che era possibile mangiare piatti prelibati della nostra tradizione. Vediamo gente seduta ai bar sul lungolago alla luce del giorno o mentre fa footing. Infastiditi osserviamo chiaramente il lusso che sprizza tutto intorno. Inebetiti cambiamo canale per non vedere lo scempio. Uno spreco di denaro ci appare evidente. L’incontro poteva avvenire anche con modalità diverse, in un luogo meno in vista. Il popolo ha bisogno di certezze non di fuochi d’artificio che brillano nella notte per la gioia dei villeggianti e dei turisti. Noi con tutta calma continuiamo la nostra vita, magari scopriamo che molte linee di autobus della nostra città sono state soppresse per ragioni di tagli. Mentre ci incamminiamo a casa a piedi, in una banale giornata, ci sentiamo abbandonati come un bimbo lasciato in auto dal padre per disattenzione. I politici vivono isolati, in un mondo a parte dove non esiste apprensione.

 

Ester Eroli

 

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