Le ceramiche perfette di Cerreto Sannita

Le ceramiche perfette di Cerreto SannitaAlle porte del parco del Matese, a soli settanta km da Napoli, troviamo un vecchio possedimento dei Carafa, divenuto paese con il nome di Cerreto Sannita, in omaggio all’antico popolo italico dei Sanniti, a cui è dedicata la biblioteca del Sannio. Il paese collinare, bandiera arancione, si trova nella provincia di Benevento ed è caratterizzato da una pianta regolare di stile romano. In palazzo sant’Antonio, ex convento francescano, troviamo il museo civico della ceramica che raccoglie opere dei più rinomati ceramisti italiani. La raccolta di ceramiche è divisa in sostanza in due sezioni, quella storica con pezzi del passato e quella attuale con l’esposizione di opere di autori contemporanei. Il museo ha di recente anche acquistato ben quattrocento pezzi, provenienti anche da collezioni private. Molte ceramiche di Cerreto sono arrivate ad adornare il presepe napoletano settecentesco della reggia di Caserta. I lavori, frutto anche della lavorazione dell’argilla, sono mattonelle, statuine di presepi, acquasantiere, brocche, vasi, piatti, ecc. le ceramiche, che usano in prevalenza le tonalità dell’arancio, del blu, del verde e del giallo, si ispirano alla natura (paesaggi ecc) e al tema religioso. Alcuni piatti hanno ricami a festoni a forma di rosa dei venti. Anche nelle chiese di questo paese troviamo opere in ceramica. In San Martino, caratterizzata da quattro scale di accesso in pietra, troviamo infatti un bellissimo pavimento in ceramica come pure in sant’Antonio e in santa Maria Costantinopoli. In passato nella zona della cattedrale esisteva un intero quartiere che si occupava della produzione di ceramiche di qualità. Ci sono tracce degli antichi forni e fornaci utilizzati per cuocere le opere. La ceramica, dopo un periodo di declino, a causa dei terremoti e della seconda guerra mondiale, è tornata in auge. Cerreto è famosa anche perché ospita la fontana dei delfini da dove Masaniello arringava le folle nella piazza mercato. Presso la chiesa di san Gennaro si può visitare il museo di arte sacra. Il paese ci colpisce per le sue strade in stile romano, per le sue piazze, le sue fontane, che sono numerose, per lo stile settecentesco e barocco dei suoi palazzi, per i siti archeologici, per i musei, per il suo tempio di Flora, ma soprattutto per la sua cucina fatta di sapori tradizionali. I funghi gustosi della zona danno vita anche a una sagra.

 

Ester Eroli

 

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