Le estati del passato

In tempo di vacanze nessuno vuole sentire ragioni  e come può prenota la vacanza dei suoi sogni.  Anche in tempo di crisi economica non si rinuncia per nulla al mondo al viaggio, alla crociera. I giovani soprattutto viaggiano e prediligono le mete straniere. Il viaggio all’estero rappresenta una conquista, un punto di arrivo importante. Questo fenomeno si è accentuato negli ultimi tempi quando sempre più giovani e adolescenti preferiscono passare le vacanze lontano da casa. Non sempre è stato così. In passato molti giovanissimi trascorrevano le vacanze in famiglia al mare, con i cugini, con i fratelli più grandi,  con i parenti.  Molti addirittura trascorrevano il mese di agosto, mese per eccellenza vacanziero, nel  paese di origine della propria famiglia.  Era un tuffo nelle tradizioni, nei ricordi di famiglia, nell’intrigo delle relazioni parentali. Si visitavano parenti alla lontana, si gustavano piatti della cucina locale, si ascoltava musica del folklore locale, si partecipava in gruppo a feste, a giochi collettivi, a canti corali in chiesa. Il culmine di questa orgia di odori, sapori, profumi si raggiungeva con la festa dedicata al patrono locale.  Di solito si festeggiava San Lorenzo il dieci agosto, Santa Rosa e altri santi che il calendario celebra in agosto. La festa in questione era caratterizzata da gare, giochi popolari, gare di ballo, di cucina in cui partecipava tutto il popolo, nessuno escluso. Era un modo per familiarizzare con quel microcosmo. Durante la festa per eccellenza, magari in attesa dei tanto sospirati fuochi d’artificio, nascevano amori, amicizie ecc.  Le persone del luogo erano tutte persone conosciute per lo meno di vista e non vi erano pericoli o insidie per gli adolescenti. Ora i ragazzi si avventurano in posti lontani, difficili da raggiungere dove il clima è inclemente e la natura selvaggia. Si va nelle isole greche, in posti sperduti dove si muore magari per la coltellata di un coetaneo, per una banale rissa. Si insegue il divertimento puro, folle, si va alla ricerca di sensazioni forti, mai provate. Si ricorre all’alcol, elemento essenziale per bagnare le notti brave. Si vuole stare soli, o con amici spericolati per godere pienamente dei giorni di vacanze. Queste vacanze goderecce spesso si sono trasformate, per i più sfortunati, in vacanze mortali. Le spoglie sono state rimpatriate con la costernazione dei parenti increduli. Si crede di conquistare in un sol colpo la libertà ma ci si ritrova su una nave di lusso a sorseggiare un drink con intorno solo visi sconosciuti e indifferenti. Allora un senso di estraneità e di sconforto ci attanaglia il cuore. Sappiamo che ormai è troppo tardi per assaporare il dolce della nonna.

 

Ester Eroli

 

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