L’educazione delle donne nel tempo

L’educazione delle donne nel tempo

In passato le bambine venivano educate in modo diverso rispetto ai maschi perché si era consapevoli della diversità dei sessi. Le bambine dovevano imparare a stirare, a cucire, a ricamare, a essere precise, a non polemizzare e non importa se non studiavano. Non importava se una donna non leggeva libri, non conosceva l’economia. Bastava che ogni donna avesse una conoscenza vaga di tutto. La donna si realizzava nel matrimonio, il suo ruolo era quello di moglie e madre salvo eccezioni. I padri facevano rigare diritto le figlie. I padri non autorizzavano uscite serali, balli provocanti, risate sguaiate. Lo spirito di avventura di molte donne veniva praticamente represso, come i suoi istinti di viaggiatrice. Molti padri severi provavano quasi gusto a impedire alle figlie la loro naturale espansione verso il mondo esterno. Le bambine saggiavano sin da piccole l’atteggiamento scontroso del padre, e cercavano di non deluderlo. Le bambine speciali non venivano capite. Le ambizioni mondane, i capricci venivano repressi sul nascere. Il padre esercitava il suo potere con ogni mezzo.

Le donne erano con le spalle al muro. Spesso preoccupate del loro futuro bisticciavano con il padre. Alcune volte mettevano il muso, si ribellavano, altre accettavano persino di sposare la persona scelta dai genitori. Il padre seppelliva sul nascere persino hobby, piccoli diversivi. Le donne dovevano restare nell’ombra, nell’ombra del padre, del marito dopo, all’ombra dell’ignoranza. Non serviva andar bene a scuola, farsi notare. Il destino era segnato. Le speranze di un riscatto con il tempo si trasformavano in dolore, quando la donna scopriva di essere malmaritata. Le ragazze spesso erano imbronciate, tristi perché non potevano neppure vedere un amico fuori casa e dovevano rifiutare gli inviti. C’era anche chi riusciva a spuntarla ma erano poche, e se riuscivano era per breve tempo. I padri, i nonni erano sempre dispotici, con la faccia severa. I fratelli maschi avevano più libertà.

Ora le donne sono in paradiso. Possono avere slancio d’affetto per strada, viaggiare per paesi lontani da sole, scegliere il proprio abbigliamento rispettando i propri gusti, giocare d’azzardo, guidare un pullman, fare chiasso fino a tarda notte nei locali, frequentare gente interessante. Ora le donne fanno più fracasso degli uomini, nel tentativo di imitarli in tutto usano un linguaggio scurrile, parole volgari. Donne bulle, perverse, hanno massacrato di botte amiche in modo bestiale, peggio di un uomo. Alcune si vestono con giubbotti e stivali come un uomo, e come lui fumano e hanno una vita sentimentale sregolata. Ci rendiamo conto purtroppo che siamo passati da un eccesso all’altro. Ci sono donne mezze nude che escono sole in piena notte e vogliono pure che nessuno le importuni. Il giusto mezzo non esiste. Eppure sarebbe bello vedere donne libere, eleganti, educate, parlare di filosofia. Ce ne sono molte che riescono a farlo e sono privilegiate. L’esercito delle donne libere dovrebbe essere maggiore. I padri dovrebbero tornare ad essere più presenti e non comportarsi come eterni coetanei dei figli.

 

 

Ester Eroli

 

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