L’importanza dei nome e delle coincidenze

Agatha voleva fare nella vita la cantante lirica per questo aveva cercato di studiare nelle scuole specializzate. Voleva scrivere cose importanti per questo si era dedicata al teatro, al romanzo rosa, ai diari di viaggio. Il destino invece la conduceva a sua insaputa da un’altra parte. Tutto comincia già con il cognome del marito che lei continuava a mantenere nonostante il divorzio: CRISTIE. E’ un cognome che manteneva soprattutto per ragioni commerciali. Era un cognome affascinante, che faceva presa sul pubblico, che colpiva l’immaginazione, che stimolava. Nella vita di Agatha si verificarono strane e fortunate coincidenze che la portarono ad avere una fama mondiale come scrittrice di gialli. In primo luogo durante la prima guerra mondiale venne chiamata ad assistere le persone al fronte in un ospedale. Qui ebbe modo di conoscere la potenza di alcune sostanze e veleni, più volte inseriti nei suoi gialli. La stessa guerra fu per lei una fonte di ispirazione. Dopo la morte della madre e il divorzio dal marito, dato che lui la tradiva con la segretaria, ebbe un periodo di depressione e di amnesia. Molti sintomi vengono ampiamente descritti nei suoi romanzi gialli. Il suo amore per i viaggi la portò in posti lontani. Anche i viaggi stimolarono la sua fervida fantasia. Durante un viaggio in treno per Bagdad pensò di scrivere un giallo ambientato in treno. Nacque così il celebre Assassinio sull’Oriente Express, che ispirò un film. Il caso volle che in un uno di questi viaggi in oriente lei incontrasse un giovane archeologo che divenne suo marito. L’archeologo le consentì di conoscere molte aspetti delle civiltà e di individuare i tipi umani. Agatha è sempre stata una profonda conoscitrice della natura umana. I caratteri umani nei suoi romanzi sono sempre ben tipizzati. Pensiamo al suo investigatore Poirot, e alla vecchietta miss Marple investigatrice per caso, personaggi nati dalla sua penna e divenuti in un batter d’occhio celebri protagonisti. Le ambientazioni sono realistiche, le descrizioni precise e sintetiche segno che la scrittrice inglese era una osservatrice nata. I suoi romanzi intriganti sono stati tradotti e venduti in tutto il mondo. A colpire i lettori è la suspance che si crea ogni volta. Quello stare in bilico su un mattone traballante in attesa di scoprire il colpevole o gli assassini. In realtà c’è una cosa che colpisce in pieno petto il lettore: il titolo. Sembra banale ma spesso la scelta viene influenzata da un nome particolare e stimolante presente nel titolo. Ci sono titoli che fanno presa sui lettori. Pensiamo ad alcuni suoi titoli: la sagra del delitto, istantanea di un delitto, macabro quiz, le due verità, dopo le esequie, appuntamento con la paura, assassinio allo specchio, un cavallo per la strega, le porte di Damasco, Sipario, polvere negli occhi, è un problema, corpi al sole, il terrore viene per posta. La scrittrice ci insegna nella sua semplicità una cosa di vitale importanza: l’attenzione sui particolari.

 

Ester Eroli

 

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