L’importanza del donare e ricevere un regalo

L'importanza del donare e ricevere un regaloSpesso abbiamo sentito la necessità di fare un regalo a una persona in vista, importante. Il desiderio di dimostrare la nostra riconoscenza, di richiamare l’attenzione, di partecipare a un evento particolare, a una cerimonia della persona in questione. Spesso la persona si è scomodata per farci un favore, per aiutarci e allora in occasione delle feste natalizie o pasquali abbiamo deciso di fare un piccolo omaggio. Fare un regalo in argento, regalare un mazzo di fiori ci sembrava un’azione buona, pura. Ci siamo resi conto che era doveroso fare gli auguri a una persona di spicco. Era un modo per mostrare la propria gratitudine.

Al momento opportuno siamo andati alla ricerca dell’oggetto da regalare, dopo esserci chiarite le idee. La scelta non ci sembrava particolarmente difficile. Bastava stabilire un elenco di oggetti possibili, adatti alla circostanza. Abbiamo anche cercato di carpire i gusti della persona, di penetrare nella sua mente. Siamo stati certo dubbiosi e perplessi davanti a un oggetto esposto in vetrina. Abbiamo evitato di comprare oggetti e cose troppo private come cosmetici, profumi. Abbiamo gustato l’emozione di scegliere un qualcosa di importante, magari di firmato, di sano e robusto. Ci siamo lasciati consigliare dal titolare dell’emporio. Dopo vari giri stancanti per negozi abbiamo deciso. Una mattina emozionati siamo usciti da un negozio con il pacco regalo ben confezionato. Abbiamo scelto liberamente un regalo di valore, non una cosa ridicola. Abbiamo visto nella garanzia la dichiarazione di valore dell’oggetto. Siamo rimasti soddisfatti del nostro acquisto. Abbiamo magari comprato una cornice d’argento, una coppia di coppe d’argento, una lampada luminosa, una confezione di vini pregiati, una raccolta di carte, di acquarelli, un libro rilegato in pelle e argento, un servizio di tazzine in oro zecchino, un servizio di bicchieri di cristallo. Abbiamo speso una fortuna e il nostro portafogli né ha risentito, lo abbiamo guardato con aria colpevole.

Ai familiari abbiamo mentito sul prezzo esatto, abbiamo mentito per quieto vivere. Ci siamo inventati un altro prezzo. Abbiamo tenuto nascosto il valore reale dell’oggetto. Abbiamo neutralizzato i nostri sensi di colpa. Con quella cifra potevamo comprare il cibo per più di un mese. Ma pensavamo che né valeva la pena. Era nostro dovere fare un regalo. Poi lo abbiamo donato con slancio, con atteggiamento sereno, accompagnato da un nostro biglietto. L’altro l’ha ricevuto fingendosi contento. L’ha lasciato abbandonato sulla sua scrivania, oppure lo ha scartato come fosse un gioco, indifferente. Abbiamo simulato anche noi indifferenza. In alcuni casi abbiamo visto il pezzo grosso con la faccia scontenta come se si aspettasse di più. Alcuni ci hanno guardato con aria sorniona. Ci hanno lasciato andare senza ringraziarci, senza offrirci nemmeno un liquore, una bibita. I grandi hanno dimostrato talvolta solo di tollerare il nostro regalo, contrariati.

Passato il tempo abbiamo visto il nostro regalo relegato in un angolo, lasciato, abbandonato. In alcuni casi il nostro regalo è sparito, è stato riciclato, donato ad altri e noi lo abbiamo riconosciuto. Ci siamo resi conto di aver trovato pane per i nostri denti. Spesso il pezzo da novanta a fatto allusioni al nostro inutile regalo davanti ai presenti. Ci siamo sentiti umiliati. Ci è venuto il sospetto che il nostro regalo non è stato gradito. Il nostro regalo è stato come un affronto alla personalità del soggetto in questione, soggetto vanitoso oltremisura. Avremo voluto in alcuni contesti rispondere male con una punta di impertinenza, risoluti. Poi abbiamo fatto finta di nulla ma abbiamo aperto gli occhi.

Il buonsenso ci ha fatto capire che non serve svenarsi, togliersi il pane di bocca per catturare l’attenzione di chi ama solo se stesso e il lusso che lo circonda. L’umiliazione non deve svilirci, in fondo molti uomini hanno un prezzo, altri magari no. I tipi candidi, onesti per natura non sono deboli, non hanno prezzo. Il segreto è quello di appartenere alla cerchia delle persone libere, che non hanno prezzo, ma molta dignità e fantasia.

 

Ester Eroli

 

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